In giornate come questa in cui si contano i pesanti danni causati dal maltempo soprattutto in Piemonte, la Bergamasca fa un bilancio il su quanto accaduto durante il 2016. Le date «da finimondo» sono state due: il 16 giugno e il 31 luglio. In molti se li ricorderanno, i nubifragi e le trombe d’aria di quelle giornate estive. Ora, a confermare l’entità di quei fenomeni, ci sono le stime dei danni. Delle 200 schede «Rasda» raccolte dall’Ufficio territoriale della Regione (Utr), che fotografano – con primi calcoli, poi da validare – l’impatto economico degli eventi di maltempo e dissesto in Bergamasca da gennaio fino a pochi giorni fa (prevalgono grandinate, inondazioni e smottamenti) ben un centinaio riguardano la data di giugno, e una trentina quella di fine luglio. “Abbiamo avuto purtroppo annate di valanghe, come il 2009, altre di grandi frane, come il 2002. Il 2016 è stato senza dubbio segnato dalle intense e concentrate piogge estive, le cosiddette “bombe d’acqua” – commenta il dirigente dell’Utr, Claudio Merati –. Non lo definirei in generale un anno horribilis: purtroppo periodicamente si registrano annate pesanti. Ma di sicuro è stato particolare per le zone coinvolte, visto che i danni sono arrivati anche in aree, come Dalmine, dove in genere problemi di dissesto non si registrano”. Il «conto» presentato per il 2016, se si guarda alle stime, è pesante: le schede inviate dai Comuni e dalla Provincia da gennaio al 21 novembre parlano (esclusa l’agricoltura) di complessivi 39,6 milioni di euro. Di dissesto idrogeologico, soprattutto in relazione alle piogge e alla gestione delle acque, si parlerà martedì in un convegno al Kilometro Rosso, promosso da Uniacque. Si discuterà di prevenzione del rischio, ma anche di responsabilità degli enti locali e dei professionisti nel processo di pianificazione, con l’obiettivo di avviare un ragionamento anche sulle diverse competenze. «L’obiettivo è pure lanciare la proposta di un tavolo permanente su questi argomenti, che riunisca le diverse realtà in campo», dice il presidente di Uniacque, Paolo Franco. Martedì (con inizio alle 8,30) interverranno tra gli altri il presidente della Provincia Matteo Rossi, l’assessore regionale Claudia Terzi, oltre a diversi esperti.

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