Giacomo Marini e partito per la Svizzzera nel 1962 in cerca di lavoro. È rimasto là per 35 anni. È uno delle migliaia di emigranti camuni che prima all’estero e poi in patria non vuole dimenticare questa esperienza di vita. Ecco perché dopo aver fatto parte del circolo di Basilea di Gente Camuna, una volta arrivato in patria ha aderito all’Associaizone emigranti di Darfo che questa domenica ha festeggiato la giornata dell’emigrante. Dopo la messa nella chiesa parrocchiale di Boario Terme il ritrovo al monumento opera di Raffaele Amoruso. Il primo compito dell’associazione è quello di continuare a tenere viva la memoria di queste persone anche con le loro testimonianze nelle scuole. Sono oltre 7 mila e 500 ancora oggi i camuni all’estero. La Valle Camonica è stata terra di emigrazione sin dal 1700 quando bottai, boscaioli e salumieri emigravano verso Venezia e Roma per trovare un’occupazione più redditizia. Altre due grandi migrazioni hanno interessato il nostro comprensorio, tra fine 800 ed inizi 900 e ne dopoguerra. Oggi molti dei nostri giovani cercano in paesi stranieri un’occupazione. Di contro stiamo diventando anche terra di immigrazione. L’emigrazione, dunque, è un fenomeno che ancora oggi interessa tutto il mondo, solo nel 2015 più di 60 milioni di persone hanno lasciato il proprio paese, spesso per guerre e persecuzioni.

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