Per mettere al tappeto disturbi alimentari come anoressia e bulimia esiste un nuovo strumento, si chiama “Sc(hi)accia dca“, ed è la prima applicazione disponibile su iOS e Android che permette alle persone che hanno un problema alimentare, ai loro amici, famigliari, insegnanti ed educatori di ottenere informazioni ed un eventuale aiuto entrando in contatto diretto con medici e specialisti. Basta lunghe attese e call center: “Sc(hi)accia dca” è la soluzione a portata di smartphone, per trovare un aiuto immediato e competente, in qualsiasi momento. Voluta dal Centro per la diagnosi e la cura dei disturbi del comportamento alimentare (Cdca) della Casa di Cura Palazzolo di Bergamo, “Sc(hi)accia dca” è un canale immediato per parlare agli adolescenti, con il loro linguaggio: quello digitale. In un mondo sempre più fatto di tablet e smartphone, “Sc(hi)accia dca” rappresenta la via più efficace per mettersi al fianco dei giovani, sempre più spesso vittime di questi disturbi. Si stima, infatti, che almeno il 3,3% della popolazione italiana sia affetta da anoressia e bulimia, che l’80% dei pazienti sia donna, che il 50% abbia tra i 12 e 25 anni e che il 20% dei malati sia ancora più giovane, tra gli 8 e i 12 anni. Non solo: anoressia, bulimia e disturbo da alimentazione incontrollata, tendono ad avere una cronicizzazione elevata (circa il 20-30% dei casi) e un indice di mortalità (5-12%) che ne fa la seconda causa di morte tra i giovani. Per questo è importante agire su più fronti e intervenire per tempo. Dai dati elaborati dal servizio epidemiologico dal 1997 al 2015 sono stati 3.388 i casi registrati, la cui età media e di 26 anni, senza distinzione tra genere maschile e femminile, con degenze medie ospadaliere ordinarie di 16 giorni e poco più di 6 giorni come media in Day hospital.
dal giornale online: Più Valli TV
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