Bloccati sulla seggiovia, a causa di un guasto tecnico e soccorsi dal soccorso alpino. Succede per finta sul comprensorio sciistico dell’Aprica dove questo lunedì si è svolta un’esercitazione di soccorso sugli impianti rivolta in particolare alle persone con disabilità motorie. Il soccorso alpino si esercita costantemente ad intervenire in caso di emergenza, non solo sulle piste ma anche sugli impianti, in caso di blocco di seggiovie o cabinovie. Saper intervenire nel corretto modo anche per portare in salvo persone disabili, era l’obiettivo dell’ultima prova che ha visto impegnati i tecnici del Corpo Nazionale del Soccorso Alpino e Speleologico, sulle cabine della seggiovia Baradello. I responsabili dell’esercitazione hanno ipotizzato anche la presenza di attrezzature specifiche, come per esempio una attrezzatura monosci per disabili sitting o altri dispositivi.  Che cosa potrebbe accadere in questi casi? La prova pratica ha dimostrato che non ci sono differenze sostanziali rispetto agli interventi messi in atto fino ad ora: le persone diversamente abili possono continuare a utilizzare gli impianti e a salire in quota, per praticare sport o per turismo, senza temere complicazioni in caso di emergenza. L’esercitazione ha anche avuto la supervisione di Mauro Bernardi, atleta bergamasco che da anni si occupa di queste tematiche, in relazione soprattutto al mondo dello sport, e di un istruttore nazionale del CNSAS (Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico). Il risultato dell’esercitazione è stato positivo per la Stazione di Aprica del CNSAS Lombardo, che ha ideato una iniziativa unica per ora a livello nazionale, per la società di gestione degli impianti del Baradello, che ha messo a disposizione le strutture, per la scuola di sci FullSky di Aprica, che si occupa anche di corsi specifici per persone con disabilità. Perché la montagna è di tutti.

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