La scelta dei titolari di sdoppiare l’attività aveva un unico scopo: aggirare la normativa fiscale che prevede requisiti specifici per costituire associazioni sportive iin forma di enti non commerciali. Fra questi non superare la soglia annua di 250 mila euro di ricavi commerciali. Per le due società in questione – che di fatto avevano stessa sede, stessa attività e stessi dipendenti – quindi che di fatto erano la stessa cosa – però non era così. La cosa però non è sfuggita alla Guardia di Finanza che ha smascherato l’evasione fiscale. Ammonta a circa un milione di euro. Le verifiche fiscali si sono concluse nell’ottobre scorso e l’analisi della contabilità ha permesso di appurare che in effetti le due società sportive, costituitesi in ente non commerciale, erano un’unica realtà e quindi non avrebbero potuto beneficiare delle agevolazioni previste per gli enti non commerciali. Avevano le stesse cariche direttive e gestionali, gli stessi tesserati, gli stessi dipendenti. L’attività svolta dalla fiamme gialle di Brescia ha quindi messo in evidenza che l’unica società di fatto superava di gran lunga la quota fissata in 250 mila di ricavi commerciali e che quindi non avrebbe potuto godere dei benefit fiscali previsti, invece, per gli enti non commerciali. I militari hanno quindi provveduto al disconoscimento, per entrambe le associazioni, della qualifica di ente non commerciali e quindi recuperando un importo complessivo di circa 1 milione di euro di tasse non versate dal 2011 ad oggi.
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