“Renzi, Bergamo dice no”: con slogan come questo una cinquantina di manifestanti hanno accolto il Premier nel pomeriggio di lunedì 14 novembre per la campagna referendaria. Dopo i violenti scontri dello scorso maggio in Città Alta, quando Matteo Renzi al Teatro Sociale aveva aperto proprio la stessa campagna, questa volta le proteste sono state più pacate. A meno di un mese dal voto che potrebbe rivelarsi decisivo per il suo futuro, il presidente del Consiglio si è presentato al Centro Congressi di viale Papa Giovanni per rilanciare il suo “Sì” al referendum.
Nel frattempo all’esterno, sul piazzale Alpini, una cinquantina di manifestanti si sono riuniti per urlare il loro dissenso. Cori, striscioni, qualche fumogeno e infine una marcia fino a piazzale Marconi, di fronte alla stazione ferroviaria, bloccando per una decina di minuti il traffico.
A presidiare la situazione un centinaio di uomini delle forze dell’ordine, tra polizia di Stato, carabinieri, guardia di finanza e polizia locale. La protesta si è comunque mantenuta su toni civili e non ci sono stati momenti di tensione.
Per quanto riguarda il premier Renzi ci crede fermamente, e darà battaglia fino all’ultimo per cercare di convincere gli indecisi a votare «sì» al referendum del prossimo 4 dicembre. Lo ha dimostrato chiaramente anche ieri a Bergamo, durante il suo intervento al Centro Congressi in un’iniziativa promossa dai democratici a sostegno del «sì». «Se vince il sì l’Italia cambia, se vince il no l’Italia rimane com’è adesso, con un sistema molto complicato, un sistema di arzigogolii burocratici che a mio giudizio non funziona- ha sottolineato Renzi -. Vedremo quello che accadrà. Io ho 41 anni e non voglio diventare come gli altri politici romani, che stanno lì aggrappati alla poltrona, che stanno lì soltanto a pensare a se stessi e al loro futuro Io voglio restare se si può cambiare l’Italia. Se l’Italia non vuole cambiare, ci saranno persone più brave e più adatte di me a vivacchiare e a galleggiare. Però, io sono molto convinto che vinca il sì, perché tante persone, – la maggioranza silenziosa di questo Paese – ha voglia di cambiare e non può accettare che l’ennesima occasione sia buttata via, venga sprecata. Francamente sarebbe triste».
dal giornale online: Più Valli TV
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