Anche quest’anno torna l’appuntamento con le pagelle e i voti assegnati alle ex aziende ospedaliere e alla vecchia Asl. Ancora una volta unica a raggiungere la fascia 2 è Mara Azzi, direttore generale dell’Agenzia di tutela della salute, stazionano alla terza Carlo Nicora del Papa Giovanni XXIII e il Bolognini di Seriate nel 2015 gestito da Amedeo Amadeo e, da luglio a seguito del commissariamento, da Andrea Mentasti . Resta in fascia quarta Cesare Ercole fino allo scorso anno a capo della struttura Treviglio-Caravaggio. Le pagelle della sanità non sono altro che i giudizi espressi dall’organismo indipendenti da valutazione del Pirellone sul lavoro svolto da ciascuna struttura sanitaria nell’anno precedente, secondo diversi fattori: dagli obiettivi operativi a quelli strategici, oltre a quelli specifici per Asl e aziende ospedaliere, dal primo gennaio sostituite rispettivamente da Ats (Agenzia di tutela della salute) e Asst (Azienda socio sanitaria territoriale) in base alla nuova riforma del sistema socio sanitario lombardo. Come lo scorso anno, tra i direttori bergamaschi l’unico a conquistare e mantenere la seconda fascia è ancora una volta il numero uno dell’Ats, Mara Azzi che ha toccato quota 88. Una conferma, dunque, del suo operato e dell’agenzia che dirige, come anche per Carlo Nicora dell’Asst Papa Giovanni XXIII che resta, invece, nella terza fascia (con 80 punti). Lo stesso vale per Cesare Ercole che ha raggiunto lo stesso punteggio, a capo dell’ospedale Treviglio-Caravaggio fino alle nuove nomine di fine anno (sostituto da Elisabetta Fabbrini). Stabile anche il Bolognini di Seriate che, nel 2015, è stato gestito prima da Amedeo Amadeo e, da luglio a seguito del commissariamento, da Andrea Mentasti (con 75 punti). Se in generale si tratta di un giudizio sull’operato della struttura, dall’altro in palio ci sono i bonus annuali ai dirigenti. I voti, infatti, hanno un peso economico: determinano proporzionalmente l’ammontare del premio. Nello specifico, corrisponde alla percentuale incassabile del massimo previsto, pari al 20% dello stipendio lordo. In Lombardia, quello di un direttore generale supera i 150 mila euro. Quindi, chi raggiunge un punteggio pari a 100, incasserà un bonus di circa 30 mila euro e via a scendere.
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