Fino a domenica 6 novembre a Milano il Mais Spinato di Gandino sarà protagonista insieme ad altre realtà della Bergamasca dell’iniziativa “Il teatro dei produttori Slow Food”, nata dalla collaborazione fra l’associazione della chiocciolina (che quest’anno compie 30 anni) ed Eataly, che ospita le attività sul palco (in senso strettamente letterale) del negozio Smeraldo del capoluogo lombardo. Il Mais Spinato di Gandino è un’antica varietà bergamasca che arrivò nel borgo della Valle Seriana in provincia di Bergamo nei primi decenni del 1600. E’ una varietà antica, altamente qualitativa ed organoletticamente pregiata. La dedizione al tessile della Val Gandino (che comprende i comuni di Gandino, Leffe, Casnigo, Cazzano S.Andrea e Peia) fece quasi scomparire negli anni le coltivazioni. Dal 2007 un progetto di rivalutazione degli enti locali in collaborazione con il Crea – Unità di Maiscoltura del Ministero dell’Agricoltura (che ha sede a Bergamo dal 1926) sono rinate le coltivazioni, tutelate dalla De.C.O. (Denominazione Comunale d’Origine), una sorta di DOC locale ideata da Luigi Veronelli. I semi originali del Mais Spinato sono stati isolati nella Cascina Parecia, grazie ad un’antica pannocchia conservata dai nipoti di anziani contadini. La coltivazione segue metodi sostenibili ed è legata al metodo biointensivo, che consente di aumentare la resa e la qualità della produzione attraverso una lavorazione del terreno che non prevede in alcun modo l’uso di componenti chimici. Il “Mais Spinato” è oggi tutelato come varietà agricola da conservazione ed i suoi semi sono conservarti nel Global Seed Vault, il deposito mondiale dei semi da salvare creato sotto i ghiacci delle isole Svalbard in Norvegia. Ad Expo Milano 2015 la Comunità del Mais Spinato di Gandino ha rappresentato l’Italia al Cluster Cereali e Tuberi, di cui è stata partner scientifico.

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