Bergamo e provincia sono 72esimi nella classifica delle morti sul lavoro con 9 decessi su circa 463mila occupati, stanno meglio di noi Brescia e Milano rispettivamente 83esima e 97esima.
La triste classifica vede ai primi posti Ogliastra, Rieti e Campobasso. Bergamo per ora eguaglia il numero di morti bianche del 2015 ma mancano ancora due mesi alla fine dell’anno. Nonostante i numeri facciano sempre impressione il decremento totale dei morti in Italia rispetto al 2015 è pari al 12,3%.
Sono i dati dell’ultima analisi condotta dall’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro di Vega Engineering sulla base di dati INAIL, da gennaio a settembre 2016. Sono 753 le morti bianche rilevate in Italia di cui 549 infortuni mortali avvenuti in occasione di lavoro e 204 quelli accaduti in itinere. Rispetto allo stesso periodo del 2015, quando si contavano 856 vite spezzate, il decremento della mortalità è appunto pari al 12,3 per cento. Per quanto riguarda le macro aree, dall’analisi si evince che è il Sud Italia, rappresentato da Campania, Puglia, Basilicata e Calabria, a registrare il dato peggiore con 119 casi di decesso.In valori assoluti non tenendo conto della forza lavoro impiegata Roma, ancora una volta, guida la tragica classifica provinciale degli infortuni mortali con un totale di 27 vittime registrate, seguita da Bologna e Torino con 16 decessi.Il settore economico che conta il maggior numero di morti bianche è rappresentato dalle costruzioni. Si posizionano al secondo posto le attività manifatturiere con 65 e al terzo il settore del trasporto e magazzinaggio con 62 casi pari all’11,3%. Gli stranieri deceduti da da gennaio a ottobre sono 84 il 15,3 per cento del totale, di cui 36 donne. La fascia d’età più colpita risulta essere sempre quella compresa tra i 45 e i 54 anni. Va detto che l’incidenza più elevata della mortalità rispetto alla popolazione lavorativa coinvolge gli ultra sessantacinquenni.

dal giornale online: Più Valli TV
Leggi tutto: http://ift.tt/2eoYK4C

Rispondi