Saranno descritti nel pieghevole che verrà presto distribuito sul territorio dal «Comitato del no», costituito dai gruppi di minoranza di Cerete con Paola Rossi ed Ezio Seghezzi, dalla minoranza di Rovetta con Mauro Bertocchi, dall’ex sindaco di Rovetta Mauro Marinoni e da Carlo Gosio, ex vicesindaco di Cerete, i venti punti relativi al rifiuto di aggregazione dei comuni di Cerete, Fino del Monte, Onore, Rovetta e Songavazzo. Nel pieghevole sono descritte le perplessità della scelta.
Sul manifesto compare l’appello «Vota no al referendum, salva il tuo Comune!», con un invito ad andare alle urne per decidere del futuro del proprio paese. Il referendum non richiederà infatti il raggiungimento del quorum per essere valido e basterà che in un solo comune prevalga il no per far saltare l’intero progetto. «La nostra è una comunicazione semplice, non vi sono immagini particolari – racconta Paola Rossi –. Si nota il messaggio principale, il “No”, e poi la presenza degli stemmi dei nostri Comuni. A loro non vogliamo rinunciare perché fanno parte della nostra storia – continua Paola Rossi –. Per sostenere i costi della campagna ci siamo “autotassati” perché crediamo in quello che stiamo facendo. Non condividiamo invece la scelta dei sindaci di raccogliere sponsorizzazioni per sostenere i costi della loro campagna per il sì». «Noi viviamo bene nei nostri Comuni e con l’Unione; il passo verso questa fusione non lo condividiamo. Tra gli svantaggi della fusione sicuramente la proposta di dividere i servizi su cinque municipi, prepariamoci a pedalare. E poi alcune località potrebbero non essere rappresentate, con Rovetta che conta circa il 50% della popolazione è una possibilità concreta. Parliamo poi di costi della politica che non si riducono ma potrebbero aumentare – prosegue Bertocchi –. E i soldi dallo Stato? Sono promessi ma non garantiti, subordinati a disponibilità e numero di fusioni sul territorio nazionale. Ricordiamoci poi che dalla fusione non si può tornare indietro». «Per la toponomastica la legge impone di cambiare i nomi “doppi” delle vie, anche in comuni nati da aggregazione – precisa Ezio Seghezzi – e gli uffici postali? Poste italiane non è obbligata a mantenerli tutti». Le assemblee pubbliche del Comitato del no si svolgeranno a novembre, alle 20,30: il 14 a Onore, il 16 a Songavazzo e il 18 a Rovetta. Il comitato sarà anche in piazza a Rovetta sabato 12 novembre.

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