«Non abbiamo evidenza dell’esistenza dell’uomo incappucciato di cui parla Tizzani né di quello di cui parla la nuora». Lo ha detto Walter Mapelli, il procuratore capo di Bergamo, a «Chi l’ha visto?» parlando delle indagini sull’omicidio della professoressa di Seriate Gianna Del Gaudio. Sulle voci di violenze domestiche, Mapelli ha spiegato che la procura «sta verificando indicazioni che riguardano comunque lesioni subite dalla vittima, che potrebbero essere riconducibili a comportamenti violenti di altre persone, non necessariamente del marito». «Non c’è un testimone diretto del delitto – ha aggiunto infine il procuratore -, ma qualcuno che ha avuto accesso alla scena del crimine dall’esterno, cioè che ha sentito quello che è accaduto nella casa, prima e dopo, per esempio intorno a mezzanotte, di una discussione animata tra i coniugi, se così si può chiamare o definire».
Una vecchia pistola arrugginita, calibro 7,65, con la matricola illeggibile, è stata trovata nei giorni scorsi nei pressi della casa di Gianna Del Gaudio, uccisa la notte del 26 agosto scorso nella sua villetta a schiera di Seriate. Ma gli inquirenti non hanno dubbi: non c’entra nulla con l’omicidio. L’arma si trovava dov’è stata trovata da mesi, forse addirittura da anni. Intanto Antonio Tizzani, marito della donna e unico indagato per il delitto della moglie, in Procura a Bergamo accompagnato dal suo legale, l’avvocato Giovanna Agnelli, si è avvalso della facoltà di non rispondere. Era stato convocato per un colloquio con il magistrato nel pomeriggio del 20 settembre .Davanti al sostituto procuratore Laura Cocucci, che coordina le indagini dei carabinieri, Tizzani ha scelto di avvalersi della facoltà di non rispondere e ha lasciato gli uffici di piazza Dante circa mezz’ora dopo. Secondo il legale la scelta fa parte della «strategia difensiva». Antonio Tizzani alla domanda di un cronista se gli manca sua moglie ha risposto: «Molto».

dal giornale online: Più Valli TV
Leggi tutto: http://ift.tt/2cUo5ER

Rispondi