Come è andata la stagione per gli albergatori di Boario? Sopravvivono. Chi meglio e chi peggio. Come? Sfruttando il lago d’Iseo, le montagne circostanti e gli eventi e le attrazioni dei paesi circostanti. Guardando le strade di Boario, soprattutto di sera, a Ferragosto, non pare proprio di essere in una località turistica. Difficile in questo modo per gli albergatori fare turismo. Ma si sono ingegnati. Hanno cercato di sfruttare al meglio le tre settimane di The Floating Piers portando i turisti nei loro alberghi, coccolandoli il più possibile per farli tornare. Ma a fare cosa? In Valle Camonica sono tante le iniziative estive e così sono gli albergatori ad organizzare le giornate tra le manifestazioni più caratteristiche e i luoghi più suggestivi per il turista. C’è chi ha fatto personalmente, a spese proprie, il taxi verso la mostra mercato di Bienno, dando così appuntamento al turista per l’edizione dell’anno prossimo. C’è chi organizza gli itinerari dall’alta Valle Camonica al Sebino, passando per i luoghi culturali e le feste di paese, con la speranza che le famiglie e i giovani, possano trovare in Boario un comodo punto d’appoggio. Il termalismo attira una clientela anziana che ama le cure termali ma che è in calo e le Terme soddisfano anche il benessere inteso come Spa, di cui molti alberghi si sono dotati. Anche l’Archeopark è un’attrazione per molti gruppi di studenti e famiglie. La chiave è investire, nelle strutture, ma non è facile se fuori dall’albergo non c’è un’ambiente a prova di turista che vorrebbe anche solo uscire per passeggiata la sera. Da una cinquantina negli anni gli alberghi a Boario sono passati ad una quindicina. I tempi d’oro del passato sono imparagonabili. Chi è sopravvisuto ha saputo adattarsi ed innovarsi, guardando oltre Boario. Il passo successivo è guardare oltre i singoli interessi, lavorare in squadra, fare sistema.

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