Enel ha comunicato alle segreterie sindacali regionali, la volontà di chiudere tre sportelli in Lombardia. Uno è quello di Breno dove lavorano tre persone. Non si tratta di una buona notizia per le più di 100 mila utenze della Valle Camonica che per chiedere informazioni e aiuti su fatture, allacciamenti e questioni varie, dovranno recarsi presso gli uffici di via Cassola a Brescia. La cisl e la Cigl in Valle Camonica si sono mosse, chiedendo ai sindaci e ai politici locali di attivarsi, per scongiurare l’ennesimo taglio di servizi nei territori montani. La riorganizzazione di Enel Distribuzione aveva portato due anni fa a spostare la direzione da Breno a Brescia. Allora i sindacati e il territorio camuno nulla avevano potuto fare per constrastare il percorso di accentramento. A Breno era rimasto il punto commerciale di riferimento per gli utenti e i clienti, dove fino a due anni fa lavoravano cinque persone. Ora rischia di chiudere con il conseguente disagio per i cittadini che solo in parte potrà essere attenuato dal numero verde di Enel o dai nuovi negozi commerciali aperti attraverso delle convenzioni sul territorio. A Breno rimane la sede oporativa di Enel distribuzione con una trentina di lavoratori che continueranno a lavorare sulle linee, sulle cabine e sui tralicci. Ventanni fa erano 150 dipendenti e si contavano agenzia a Edolo, Pisogne, Darfo o Cedegolo. Con il tempo e le nuove tecnologie, la presenza di Enel in Valle Camonica e Val di Scalve, è diminuita, ma non le utenze.

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