Un esempio, quello della “via indiana”, che in futuro potrebbe essere seguito anche da altre realtà bergamasche. Un mercato difficile ma “promettente”. Lo puntualizza Agostino Piccinali, direttore amministrativo di Scame Parre che ha una filiale commerciale a Mumbai. “Ci occupiamo della distribuzione dei prodotti, in particolare di componenti elettrici industriali, che richiedono un lavoro in profondità, costante. Non basta presentarli ai vari distributori, non si tratta di prodotti il cui appeal è rappresentato dal design: occorre spiegare e presentare con attenzione la loro funzionalità. È un mercato in crescita, quello del Paese asiatico. L’azienda seriana è presente da circa tre anni e il fatturato, pur nelle difficoltà, è in crescita. Un mercato difficile ma promettente – ha aggiunto Piccinali – che stiamo seguendo così come altri, in particolare gli Usa, dove non siamo presenti con filiali commerciali, ma che potrebbe riservarci parecchie soddisfazioni, visto che si stanno muovendo in campo elettrico per adeguarsi agli standard internazionali”. Scame Parre nel 2015 ha ottenuto un fatturato della capogruppo pari a 45 milioni (90 milioni il consolidato, che comprende le oltre 20 società partecipate e collegate estere), mentre per quest’anno si prevede un volume d’affari di 50 milioni (100 il consolidato). La sede di Mumbai – ha sottolineato il direttore amministrativo – è stata realizzata con un finanziamento Simest (la società controllata dalla Cassa depositi e prestiti che si occupa della promozione di investimenti delle imprese all’estero,). Il supporto, però, potrebbe essere migliorato attraverso una semplificazione burocratica nella redazione dei progetti e consentendo di far rientrare nel finanziamento l’acquisto del prodotto della casa madre”. I dati sono emersi nel corso di un incontro organizzato da Confindustria Bergamo “L’avere una sede all’estero – ha osservato Stefano Lania, responsabile del Servizio fiscale di Confindustria Bergamo – non è una situazione distante dalla normalità aziendale. È ben più vicina di quanto sembra e occorre coglierne le criticità”. “Il mondo è piccolo – ha commentato Fabrizio Zambetti, responsabile imprese della divisione Creberg – e la globalizzazione è ovunque. Per cui è sempre più necessario approfondire temi come l’attuale e perseguire la formazione”.

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