Una domenica di sole saluta le penne nera ad Asti dove è in corso la grande adunata nella ricorrenza del ventennale del conferimento alla provincia della Medaglia d’Oro al Valor Militare per la straordinaria partecipazione alla Guerra di liberazione. Numerosa la presenza bresciana e bergamasca fra le decine di migliaia di alpini che hanno animato l’89esimo raduno nazionale, con cori, fanfare, momenti commemorativi e celbrativi, lo sfilamento delle 110 sezioni ANA, con il tricolore tra due ali di folla, interrotta per la prima volta da un evento eccezionale, il saluto del Papa rivolto agli alpini attraverso un maxischermo. Poi nel pomeriggio la sfilata nel sesto settore, delle sezioni della Lombardia, quello Valtellinese, di Colico, di Brescia, della Valle Camonica e di Bergamo. Ad attendere le quasi 80 mila penne nere, moltissime autorità civili e militari giunte per assistere, ad una sfilata che rappresenta un’ ideale viaggio a tappe nella storia nazionale. Interpreti di questo percorso rievocativo, gli alpini contribuiscono a mantenere sempre viva la memoria dei valori dell’identità della Repubblica, riscuotendo il profondo affetto del Paese. Le penne nere oggi rivolgono il loro impegno verso la popolazione civile ed è per questo che sono così amate dalla gente. Questo sabato come da tradizione, è stata la giornata degli alpini nel mondo, coloro che hanno percorso migliaia di chilometri per partecipare alla grande festa e per respirare l’aria alpina, l’unica in grado di farli sentire veramente a casa. Suoni di fisarmoniche e tromboni, canzoni intonate dai tanti cori arrivati in città. Voci, sorrisi e colori che resteranno nel cuore di molti fino al prossimo appuntamento a Treviso quando le sezioni del Piave riporteranno il grande evento a Nordest, alle porte del Friuli.

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