Fra gli uomini considerati affiliati alla cellula jihadista che ha pianificato gli attenti di Parigi e di Bruxelles, c’è anche un 28enne marocchino che dal 2007 al 2014 ha vissuto in Valsabbia, nel paese di Vestone dove ancora oggi la sua famiglia vive. Mohammed Lahlaoui, è stato arrestato in Germania mercoledì scorso. Sul suo cellulare sarebbero stati trovati messaggi contenenti il nome di uno due due kamikaze che si è fatto esplodere il 22 marzo nella metropolitana belga. In un altro messaggio, inviato tre minuti prima dell’esplosione, si leggerebbe la parola “fine”. E’ sospettato quindi di essere in contatto con i terroristi belgi. Tutto è in fase di accertamento e nel frattempo, la provincia di Brescia balza ancora una volta sulle prime pagine di tutti i giornali così come era successo qualche mese fa in seguito alla notizia del terrorista Anas El Abbooubi che da Vobarno era fuggito in Siria per combattere con l’ISIS. Le prime a prendere le distanze dal terrorismo di matrice islamica, anche a Vestone sono la comunità musulmana e l’associazione islamica del paese che ricordano che nel paese della Valsabbia risiedono un centinaio di musulmano integrati. La stessa famiglia di Mohammed Lahlaoui è gente per bene, la madre badante, il fratello studente. Non era altrettanto ben visto il 28enne che proprio a causa dei problemi con la legge due anni fa era stato arrestato e poi espulso dall’italia. In paese si pensava fosse in Marocco e invece è stato arrestato a nord di Francoforte qualche giorno fa con l’accusa di essere un jihadista collegato agli attentatori belgi. Oltre ai messaggi trovati sul suo cellulare, ad alimentare i sospetti sarebbe anche un particolare inquietante: il 28enne si sarebbe presentato in ospedale con una ferita da taglia alla spalla proprio il giorno dell’arresto di Salah Abdeslam. Ora la Digos con i colleghi del Ros, dovranno fare chiarezza su quei sette anni passati a Vestone per capire se il 28enne abbia intessuto in provincia di Brescia, la rete del fondamentalismo islamico. Sarebbero una cinquantina gli stranieri monitorati. Fra le reazioni quella dell’assessore regionale al Territorio Viviana Beccalossi secondo cui l’arresto di mercoledì è la prova che “in provincia di Brescia hanno messo le radici terroristi e potenziali terroristi.”
dal giornale online: Più Valli TV – News
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