L’accorpamento della sanità camuna con quella valtellinese e dell’alto Lario che ha portato alla nascita della ATS della montagna, è stato il primo passo verso la nascita del cantone della montagna. Lo aveva detto Maroni nella sua ultima visita all’ospedale di Esine: queste aree omogenee unite dal punto di vista sanitario, possono unirsi in un’area vasta o cantone della montagna. Quando il Governo avrà dunque messo a punto la legge sulle aree vaste conseguente alle legge Delrio e avrà anche stabilito dei limiti di ampiezza e numero di abitanti, allora anche la Regione sarà chiamata a ridisegnare il territorio regionale, partendo dalla volontà dei singoli territori. La Valle Camonica dovrà farsi trovare pronta all’appuntamento, anche se ancora in molti non digeriscono l’idea della sanità di montagna, figuriamoci pensare ad un cantone della montagna. Per scongiurare il rischio di diventare terra di periferia della città metropolitana di Brescia, avanzano una nuova proposta: quella della città di Valle Camonica, quindi slegata da tutto e da tutti. Ma la Lega Nord invece non ha dubbi: l’unione con la Valtellina è l’unica strada percorribile verso un’autonomia e una maggiore forza dei territori montani, ed è stata già tracciata. Il dibattito è aperto e ricalcherà quello sulla riforma sanitaria con le polemiche riguardo alla richiesta di una maggiore autonomia camuna. L’ATS della Valle Camonica non era possibile e difficilmente sarà fattibile, un cantone della Valle Camonica, anche se l’idea è allettante. In attesa che il Governo definisca la nascita della aree vaste, la Regione vuole farsi trovare pronta ed è per questo che i territori sono chiamati a confrontarsi già da ora, sul loro futuro.
dal giornale online: Più Valli TV – News
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