Solo dimostrando che sono venuti meno i requisiti che hanno portato un’area ad essere inserita all’interno di una riserva o zona protetta, si possono rivedere i confini di un Parco Naturale. In assenza di queste motivazioni, ogni richiesta non potrà nemmeno essere presa in considerazione perché si sarebbe in contrasto con tutta una serie di normative, leggi, direttive regionali ed europee. E’ il caso della richiesta avanzata a più riprese negli ultimi anni, dal comune di Breno e dalla Comunità Montana di Valle Camonica, alla Regione che questo giovedì ha confermato che si tratta di una richiesta infondata e anche improcedibile perché in conflitto con tutta una serie di direttive e norme regionali ed europee per le aree protette a particolare rilevanza ambientale.
Con una delibera comunale che risale al luglio del 2012 e poi con una richiesta formale dell’ente sovraccomunale, si chiedeva al Pirellone di togliere dal Parco Naturale dell’Adamello, la zona compresa tra località Val Bona, Val Fredda, Monte Mattoni e Dossi di Cadino. Già nel 2012 la Regione aveva archiviato l’istanza perché per rivedere i confini di un parco naturale bisogna prima convocare la Conferenza Programmatica ed illustrare appunto, il venire meno della valenza naturalistica che aveva portato l’area ad essere inserita nel parco. Il comune di Breno era andato avanti nella richiesta presentando relazioni tecniche cartografie e rilievi ma il Parco dell’Adamello stesso non avrebbe espresso parere favorevole alla sottrazione di 102 ettari, pari al 6,4% dell’estensione complessiva della riserva naturale. Da qui la decisione di Regione Lombardia. La questione della riperimetrazione del Parco aveva fatto discutere e quindi le reazioni sono contrastanti. Soddisfazione è stata espressa dal consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Dario Violi e anche dall’eurodeputato Marzo Zanni che si erano battuti per la difesa della valenza naturalistica dell’area, mentre amarezza è stata espressa dal sindaco di Breno che invita la Regione a modificare, qualora se ne ravvisasse la necessità,
le leggi che sono in contrasto con la riperimetrazione del Parco».

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