Prevenire è meglio di curare, per questo investire risorse nella prevenzione significa risparmiare tempo, energia e denaro. Un principio universale fatto proprio dalla nuova legge di Regione Lombardia per affrontare il problema del dissesto idrogeologico. Frane, alluvioni, esondazioni. Nella maggior parte dei casi la natura di ribella alla mano dell’uomo che non tiene conto di principi importanti per la sicurezza. La nuova legge approvata dal consiglio regionale, rivede un po’ tutte le norme in difesa del suolo e di prevenzione del rischio idrogeologico. Ad esempio, non sarà più possibile costruire case su terreni che si trovano in prossimità di corsi d’acqua. Per le nuove costruzioni si dovrà tenere conto anche dell’acqua piovana che potrebbe andare in fiumi e torrenti provocando aumenti considerevoli di volumi d’acqua, quindi introduce un esame preliminare dei rischi idrogeologici. La legge prevede tra le altre cose, il potenziamento della manutenzione dei corsi d’acqua, delle opere esistenti e del territorio in genere; la realizzazione progressiva di vasche volano, pozzi filtranti, tetti verdi e superfici semipermeabili per impedire il peggioramento del regime idraulico delle acque sotterranee e superficiali. “Le novità introdotte – spiega il consigliere regionale camuno della Lega Nord Donatella Martinazzoli – sono accompagnate da ingenti risorse che verranno impiegate da qui al 2018:
1 milione di euro per l’integrazione e l’aggiornamento dei sistemi informativi per la polizia idraulica, 15 milioni di euro per interventi di competenza regionale per la manutenzione dei corsi d’acqua, delle opere di difesa e per la manutenzione territoriale diffusa, 2 milioni di euro per la progettazione degli interventi di difesa del suolo di competenza regionale.

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