Sentenze non pubblicate e reati in prescrizione. Sono solo alcune delle conseguenze della carenza di personale che affligge il distretto giudiziario bresciano e che oltre a sovraffaticare i giudici e i magistrati presenti, costituisce un danno alla tutela della legalità, alla difesa dei diritti ed alla stessa giurisdizione. Sono parole gravi quelle che il presidente vicario della corte d’appello di Brescia Fischetti, pronuncia in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario: “La corte d’appello di Brescia è per organico di magistrati e di personale amministrativo tra le più penalizzate dei vari distretti d’Italia. Così”- afferma – “non possiamo più andare avanti.” L’appello è rivolto al Governo: di passare dalle parole ai fatti. Il numero di magistrati e di personale amministrativo negli uffici giudiziari bresciani, van adeguato alle esigenze attuali del territorio, mentre il sistema sarebbe ancora quello del 1861. La scopertura di personale a Brescia è superiore al dato nazionale del Ministero della Giustizia (20%), attestandosi mediamente nel 30% con picchi anche del 40%. Brescia conta il primato negativo per numero di personale amministrativo negli uffici giudiziari: uno ogni 35mila abitanti. Per il Procuratore generale Pier Luigi Maria Dell’Osso «meritevoli di menzione prioritaria per il 2015 sono due eventi particolari: l’avvio del procedimento a carico del soggetto imputato in danno a Yara Gambirasio e la sentenza della Corte d’Assise d’Appello di Milano che ha emesso due condanne all’ergastolo per la strage di Piazza Loggia». Sempre dell’Osso ha ricordato come sia ancora significativa la presenza della corruzione anche in terra bresciana, anche se i dati non lo dimostrerebbero proprio perché ci sarebbero le forze per combatterla nel modo adeguato.

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