Ogni anno le Fiamme Verdi e l’ANPI organizzano a Pratolungo una cerimonia per ricordare i tragici eventi della battaglia avvenuta l’8 dicembre del 1943 e per testimoniare la volontà di non dimenticare chi ha donato la propria vita per conquistare la libertà e la Democrazia. La partecipazione alla cerimonia è sempre significativa e anche l’8 dicembre del 2015, in molto si sono recati sulle montagne sopra Borno per prendere parte alla cerimonia. La battaglia partigiana vide contrapporsi  un  gruppo di 20 partigiani  comandato dal Colonnello  Ferruccio Lorenzini e 150  armati delle Brigate Nere, militi della “Tagliamento” , supportati dal battaglione Ordine Pubblico della Guardia Nazionale Repubblicana fascista.
I partigiani, arrivati alla malga di Parolungo la mattina, vennero
raggiunti nel pomeriggio dai militari informati da una spia, favoriti anche dalla nebbia che ne impedì l’avvistamento.
Dopo un combattimento durato circa due ore i fascisti riuscirono ad accerchiare la malga. Mentre  usciva dalla  malga cercando di ripararsi altrove, venne ucciso Alessandro Cavalli e feriti gravemente altri quattro partigiani che caddero nella neve. Mario Voltolini,  Enrico Stefanic e due giovani  sovietici, Ivan e Stefano, finiti poi dai fascisti con un colpo di pistola alla testa. Un giovane romano, Armando Pollastrelli, venne prima ferito poi rinchiuso nel carcere militare di Brescia.  19 furono i ribelli catturati, messi alla berlina, incarcerati e alcuni condannati a morte. Martedì quei fatti che appartengono al passato, sono stati ricordati con la tradizionale cerimonia civile e religiosa: l’alzabandiera, il silenzio in memoria dei caduti, la benedizione, i saluti istituzionali del presidente della sezione ANA Cappellini, la santa messa celebrata da Don Omae Delasa. Al centro dei discorsi e dell’omelia, il collegamento fra le guerre di oggi e quelle di ieri.

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