Due incendi di legname accatastato in 3 giorni a Sonico non possono essere solo una casualità: questa mattina infatti attorno alle 7.00 è scattato l’allarme nell’alta Val Malga di Sonico per un incendio di vaste proporzioni che stava mandando in fumo circa 700 metri cubi di legname accatastato tra la strada che sale al Ponte del Guat ed il torrente. SI tratta di legname che era stato recuperato dagli operatori del Consorzio Forestale Alta Valle durante i lavori di messa in sicurezza della strada che sale fino al ponte del Guat: lavori necessari dopo gli schianti avvenuti due inverni fa a causa della neve. Il legname d’opera era già stato spedito alla segheria a valle; questo legname non era di pregio e proprio questa mattina il Consorzio Forestale aveva deciso di cipparlo conferirlo al termovalorizzatore di Sellero, dopo l’incendio che venerdì notte aveva distrutto circa mille metri cubi di legname accatastato alla periferia di Rino di Sonico. Oltre al danno evidente, che ammonta a circa 7.000 euro andati in fumo ed all’innegabile danno ambientale, c’è stato il rischio molto serio che in questo periodo di prolungata siccità e di secco nel sottobosco il fuoco andasse ad intaccare la pineta di conifere. Il che non è avvenuto solo grazie al tempestivo intervento dei Vigili del fuoco di Edolo e Vezza d’Oglio con 3 autobotti e due automezzi unitamente ai volontari antincendio boschivo della protezione civile di Sonico. Due episodi analoghi a distanza di poche ore, ai danni dello stesso comune e dello stesso Consorzio forestale, sono qualcosa di più di una casualità: per questa ragione i Carabinieri di Edolo stanno verificando varie ipotesi e svolgendo indagini accurate sul territorio. La Comunità Montana di Vallecamonica, che aveva affidato i lavori di esbosco al Consorzio Forestale Alta Valle, ha assicurato il posizionamento di fototrappole su tutte le cataste di legna tagliata ed in attesa di conferimento, oltre all’ipotesi di attivare anche un sevizio di vigilanza e monitoraggio notturno. AD oggi i metri cubi di legname bruciato sono 1.700 per un valore di 17.000 euro: il danno ambientale è comunque notevole, senza calcolare i costi degli interventi per spegnimenti, smassamento, rimozione, bonifica e quant’altro.

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