No dei sindaci di Valbondione Sonia Simoncelli e di Gandellino Flora Fiorina, all’ adesione avviata fra i 38 comuni della Valle Seriana, da Paolo Olini, primo cittadino di Clusone, in merito l’ipotesi di utilizzare l’attuale sede della Comunità montana per trasferirvi la caserma dei carabinieri. Le spiegazioni sono contenute in una lettera inviata al promotore dell’ iniziativa, al presidente della Comunità montana, al prefetto, ai vertici dei carabinieri e ai sindaci della valle. Condividendo «la necessità di dotare il comando e la caserma di una sede idonea», contiene la missiva, la disponibilità immediata alla sottoscrizione, solo a seguito dell’emanazione da parte dell’ente vallare di un atto formale che confermi la permanenza a Clusone della sede e l’esclusione, presente e futura, di oneri a carico dei Comuni di Valbondione e Gandellino. La mancata unanimità attorno alla «dichiarazione di intenti» non pone freni formali alla proposta, ma certo non segnala «la prioritaria condivisione» invocata da Olini il 2 ottobre all’avvio del suo impegno volto a risolvere l’ annoso problema. Più che di scontro politico (le sottoscrizioni al documento sono state bipartisan) pare trattarsi del la riaffermazione di aspetti locali, come avvenuto (con gli stessi Comuni tra i protagonisti) per l’approvazione del progetto di videosorveglianza Thor. Sullo sfondo anche la necessità di adottare criteri omogenei per la gestione del patrimonio immobiliare della Comunità montana, invocata dal sindaco di Nembro Claudio Cancelli nell’ultima assemblea. La sede di via Sant’Alessandro fu costruita (e pagata) dall’allora Comunità montana Valle Seriana superiore, e il timore sarebbe quello di veder trasferita la sede, per esempio, ad Albino, dove c’erano gli uffici della Comunità Valle Seriana. La fusione a freddo, nel 2009, delle due realtà potrebbe avere ora qualche sintomo di rigetto. A breve un incontro fra vertici vallari, carabinieri e prefettura.
dal giornale online: Più Valli TV – News
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