Cerimonia bella, elegante, ricca di gioia e di colori quella che ha caratterizzato l’inaugurazione del complesso scolastico della Scuola Materna di Edolo avvenuta questo venerdì nel primo pomeriggio: gli abitanti di questa scuola hanno accolto mamme, papà, cittadini, amministrazione comunale, alpini e associazioni, pubblico con poesie e racconti: i loro fratelli maggiori dell’istituto comprensivo ad indirizzo musicale hanno accompagnato con grazia ed eleganza i momenti salienti della cerimonia. La soddisfazione di chi ha creduto in quest’opera, mettendola al primo posto tra gli interventi di opere pubbliche nel programma amministrativo è dunque lecita. La Giunta comunale di Edolo con deliberazione numero 84 del 30 giugno 201 5ha stabilito di intitolare la Scuola rimessa a nuovo e sistemata nelle sue componenti tecnologiche, di sicurezza e di comfort, alla figura indimenticata e viva di felice Romelli, il maestro, insegnante e direttore didattico che ha lasciato un profondo solco nella comunità edolese nei 40 anni della sua forte presenza didattica, organizzativa e gestionale della scuola. La cerimonia di consegna dell’edificio completamente rinnovato, con suono, canti, recite, discorsi e tanti momenti di commozione, ha visto volare in cielo centinaia di palloncini colorati come lancio di speranza nel futuro: quello stesso futuro bello, colorato e luminoso. Gli amministratori di Edolo hanno puntato molto su questa scuola, che si trova nel cuore fisico e civico della comunità.
FELICE ROMELLI, UN GRANDE EDUCATORE
Felice Romelli è stato un direttore didattico illuminato, attento, competente, appassionato e soprattutto instancabile nel cercare nuove vie didattiche e nuove proposte educative, pedagogiche, culturali, sociali. Felice Romelli, secondo testimonianze attendibili, interveniva anche con fondi propri per risolvere quanto la burocrazia, anche allora, non consentiva di svolgere in tempo brevi. Di lui la segretaria della scuola Martina Anedo ha ricordato la porta sempre aperta ed il saluto che ogni mattina rivolgeva a tutti i bambini che entravano a scuola. Di lui ha un ricordo commosso il suo più giovane insegnante, Arturo Minelli. Ma soprattutto di lui ricorda i racconti fatti dalla nonna paterna, colui che oggi tra i nipoti porta lo stesso nome e cognome. Oggi molti della famiglia Romelli hanno un accento non camuno: papà Felice, il maestro illuminato, infatti, volle che i suoi figli studiassero nelle Università italiane, accettando di staccarsi da loro per dare loro un futuro. Una volta volati lontano, hanno creato anche le loro famiglie. Ma ogni anno, frequentemente, si ritrovano a Edolo dove vengono richiamati da quell’antica radice che vive oggi ancora più forte nella terza e quarta generazione Romelli.
dal giornale online: Più Valli TV – News
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