Ancora una bracconiere nella rete della Polizia Provinciale di Bergamo. Dopo la denuncia di sei cacciatori bresciani pizzicati la scorsa settimana durante una battuta di caccia clandestina in Valle di Scalve, questa volta a finire nella rete delle forze che si occupano di protezione e tutela della fauna selvatica è stato un uomo sorpreso a cacciare nell’oasi di protezione di Ranica dove la caccia è assolutamente vietata. Numerosi i reati contestati all’uomo, sia di natura penale che amministrativa: caccia in zona di divieto, uso di armi e mezzi di caccia illegali, caccia senza autorizzazione, mancato versamento delle tasse per la pratica della disciplina venatoria. Si tratta, ancora una volta, di un’operazione congiunta tra agenti della Polizia provinciale e guardie venatorie volontarie. Nel corso dell’operazione è stato trovato anche un impianto abusivo per la cattura di avifauna, costituito da una rete per l’uccellagione di 15 metri, tesa tra le piante di un orto. L’uomo aveva anche e accertata richiami vivi non autorizzati e aveva catturato specie protette tra cui pettirossi, trovati nella rete. Il bracconiere è stato denunciato e tutto il materiale sequestrato: due fucili da caccia, munizioni, richiami acustici, tutta la fauna abbattuta.
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