E’ un momento emozionante perché si assiste alla riconquista della libertà di animali selvatici che in quanto tali, non sono nati per essere chiusi in una gabbia. Spiccano il volo dalle mani di chi li ha simbolicamente adottati partecipando all’iniziativa “adotta un animale ferito” del Cras, Centro per il Recupero degli Animali Selvatici del Parco dell’Adamello a Paspardo. Con un piccolo contributo, l’animale è stato curato e messo nelle condizioni di spiccare il volo e di tornare alla sua vita selvatica. Questa domenica è toccato ad una poiana e ad un gheppio. Sono stati liberati nell’ambito della Festa di fine estate.  Il Centro gestito dall’Associazione Uomo e Territorio Pro Natura, grazie al supporto del Parco,  della Provincia di Brescia e del Comune di Paspardo, nei primi 8 mesi del 2015 ha ricoverato più di 240  animali selvatici, tra i quali caprioli, ricci, tassi, volpi, poiane, falchi pecchiaioli, sparvieri, gheppi, civette, allocchi, rondini e rondoni. Quasi la totalità degli animali era proveniente dal territorio provinciale di Brescia, nel complesso il 30% degli animali ricoverati è già tornato in natura e molti altri sono in procinto di farlo. È un risultato importante tenuto conto delle condizioni in cui arrivano gli animali selvatici feriti, spesso trovati dopo diversi giorni dal momento del ferimento, affamati e infreddoliti, traumatizzati anche dalla raccolta (che per loro equivale a una predazione) e dai viaggi che li conducono finalmente al CRAS.   L’Associazione Uomo e Territorio Pro Natura ringrazia dunque lo staff e i volontari che hanno dato un contributo straordinario ed insostituibile alla gestione del Centro, i soci e i donatori, il Parco dell’Adamello, la Provincia di Brescia e il Comune di Paspardo per l’importante sostegno, la Polizia Provinciale di Brescia per la preziosa collaborazione nel recapito della fauna selvatica rinvenuta ferita o debilitata e le centinaia di persone che hanno segnalato il ritrovamento degli animali selvatici in difficoltà, rendendone possibile il ricovero e dunque la cura.

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