La stagione invernale è alle porte e i comprensori che hanno investito sulla destagionalizzazione del turismo sportivo legato alla montagna, chiudono una stagione estiva soddisfacente. Davanti però c’è come ogni anno, l’incognita del tempo che determinerà su i costi elevati sostenuti dalle società che gestiscono le stazioni sciistiche per fare gli investimenti necessari allo sviluppo dei comprensori e alla manutenzione delle funivie, seggiovie, cabinovie e piste, saranno ripagati dalle presenze e quindi dagli stagionali o giornalieri che riusciranno a vendere. Nel frattempo davanti a loro hanno anche un’altra grande incognita: potrebbe essere chiamate un giorno a versare l’imu sugli impianti come è successo alcuni mesi fa per una società veneta. Se ciò dovesse accadere anche per altre stazioni il Ministero dell’Economia e della Finanza non interverrebbe perché nella risposta all’interrogazione del deputato camuno della Lega Nord Davide Caparini, ha confermato che secondo il Governo gli impianti sciistici non sono da ritenersi un servizio pubblico e quindi non rientrano in quelle categorie che godono di particolari agevolazioni fiscale. Per i territori di montagna, i comprensori sciistici rappresentano qualcosa che invece va ben al di là di un’attività commerciale, per l’indotto che creano e per il ruolo che hanno nella promozione del turismo e dello sviluppo. Per questo in loro aiuto interviene Regione Lombardia che stanzia 5 milioni di euro per interventi sugli impianti di risalita nelle province di Sondrio, Brescia, Bergamo, Lecco, Como, Varese e Pavia. A comunicare è l’assessore allo Sport e politiche per i giovani Antonio Rossi che invita le stazioni a partecipare al bando regionale. I fondi sono destinati a soggetti pubblici o privati, proprietari e/o gestori di impianti di risalita funzionali alla pratica dello sci, presenti sul territorio lombardo, in forma singola o aggregata mediante contratti di rete.
dal giornale online: Più Valli TV – News
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