La Commissione preposta ha verificato questo lunedì 31 agosto le buste pervenute da parte di ditte interessate a partecipare all’asta per la messa in sicurezza dei rifiuti stoccati sui piazzali esterni della ex-Selca di Derzo Demo. In questi mesi, infatti, l’Assessorato all’Ambiente, Energia e Sviluppo sostenibile di regione Lombardia affidato a Claudia Terzi aveva deliberato come misura eccezionale lo stanziamento di 240.000 euro onnicomprensivi per lo stoccaggio dei rifiuti ancora all’aria aperta sui piazzali della ditta fallita nel febbraio 2010, all’interno dei capannoni ed al ripario dalle intemperie. La misura era stata sollecitata da Arpa e Asl, dal Comune di Berzo Demo e dai soggetti che a vario titolo in questi anni sono intervenuti sulla vicenda, non ultima la Commissione parlamentare che ha effettuato un sopralluogo nei primi giorni dell’estate e dalla cui relazione sono scaturite anche le ultime misure comunicate dal procuratore generale di Brescia Pier Luigi Maria Dell’Osso a seguito dell’audizione davanti alla commissione parlamentare d’inchiesta sulle attività legate al ciclo dei rifiuti sulla ex-Selca di Berzo Demo, misure che prevedono ben tre filoni di inchiesta con pesanti capi d’imputazione. Poiché nessuno in questi anni ha provveduto alla messa in sicurezza dell’area, nella quale sono stoccati almeno 23 mila tonnellate di rifiuti tossici (ma secondo i tecnici il quantitativo è decisamente superiore), non lo hanno fatto gli ex-proprietari e gli ex-amministratori, non lo ha fatto il curatore fallimentare, nonostante l’ordinanza dell’allora sindaco Corrado Scolari che gli intimava di provvedere entro 60 giorni al piano di bonifica dell’area, l’attuale Sindaco Gianbattista Bernardi aveva continuato nell’azione precedente ottenendo da Regione Lombardia la cifra di 240.000 euro per la messa in sicurezza temporanea, in attesa della bonifica definitiva, del materiale stoccato all’aperto alle intemperie con la forte preoccupazione che le piogge potessero far penetrare rifiuti tossici nel terreno e quindi nei corsi d’acqua e peggio ancora nella falda. In questo senso lavori ora potranno iniziare dopo che la Commissione ha verificato le ditte che hanno partecipato: ne risulta, per la verità, una sola ed è la Corbat Srl Flero che appare nella white list antimafia della Prefettura di Brescia che ha effettuato un ribasso d’asta del 16% sull’importo base di 185.000 euro, in base al capitolato sul progetto di messa in sicurezza redatto dall’ing. Cesare Damiola. La Corbat ha anche accettato di procedere alle migliorie richieste con particolare riferimento alla copertura con doppia membrana speciale del materiale che non si riuscirà ad insaccare e a trasportare al coperto. Il tempo di esecuzione dei lavori previsto dalla gara d’appalto è di 90 giorni. Espletate le formalità burocratiche necessarie, i lavori potranno iniziare tra qualche giorno e dunque si prevede il completamento dell’intervento entro fine anno. Per quanto riguarda il ribasso d’asta del 16%, pari a circa 30.000 euro, l’Unione dei Comuni della Valsaviore, stazione unica appaltante dell’intervento, chiederà alla Regione che possano essere utilizzati per altri interventi nella zona.

dal giornale online: Più Valli TV – News
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