L’Unione Europea finalmente mette in cima alle priorità l’emergenza profughi, il Governo chiede la ripartizione europea, Londra chiude le frontiere e il Papa chiede di fermare le stragi. Il tema della gestione dell’esodo di massa dall’Africa è al centro della politica nazionale come di quella locale e una soluzione condivisa attualemente appare lontana nonostante l’urgenza. A lanciare l’allarme è stato, nei giorni scorsi, proprio il Viminale annunciando che, fino alla fine di settembre, sono previsti almeno altri 20mila profughi in arrivo. Così per molte Regioni, Lombardia in testa, è scattato l’allarme rosso anche perchè il campo di accoglienza di Bresso e da tempo ormai al collasso, con Salvini della Lega Nord che annuncia l’intenzione i occuperemo le Prefetture di Bergamo, Brescia e forse Varese. Nel frattempo in provincia di Brescia non si fermano le proteste. A Collio circa 200 residenti stanno manifestando da giorni tanto da far venire qualche ripensamento al privato che ne ha accolti una ventina. In Valle Camonica dopo la protesta di Temù, la Lega Nord dichiara battaglia anche in consiglio comunale contro il progetto di accoglienza diffusa, come succede ad esempio a Cimbergo, dove il Carroccio ha sottolineato l’assenza di strutture idonee per l’accoglienza e il sindaco che rinvia l’adesione alla convenzione della prefettura riservandosi di approfondirne il contenuto.
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