Otto vittime in otto giorni tra ragazzi e padri di famiglia. Questo il pesante bilancio in bergamasca. Morti sulle strade, in montagna, in vacanza, nei luoghi di lavoro: è una lunga scia di sangue a segnare la fine del mese. Giovani vite spezzate troppo presto, come quella di Giordano Cavalleri, 26enne di Verdello morto all’alba di sabato 22 agosto sull’Isola d’Elba, per le gravi ferite riportate nella caduta da una Yamaha 600 che lo aveva sbalzato contro un palo di ferro e il muretto di contenimento di un camping della zona. Ancora più giovane di lui Michele Franchini, operaio 20enne di Stezzano, che ha perso la vita al cementificio Holcim di Comabbio, in provincia di Varese: nel pomeriggio di giovedì 27 agosto il ragazzo, dipendente di una ditta esterna di Bergamo, per cause ancora da accertare è caduto nella tromba dell’ascensore facendo un volo fatale di cinque piani. Michele ha lasciato un figlio piccolissimo, di nemmeno un anno. Travolto e ucciso in Croazia martedì 25 agosto, dove trascorreva le vacanze, l’artista del mais Ivan Moretti, 49 anni, di Cazzano Sant’Andrea: si trovava in sella alla sua bicicletta, nella zona di Pula, lungo un viale alberato quando un giovane neopatentato sarebbe uscito a forte velocità da una curva, centrandolo. Aveva da poco salutato la moglie e i due figli per la sua consueta uscita in bicicletta attorno al campeggio di Medulin. E’ morto invece sabato 29 agosto a Sergnano, in provincia di Cremona al confine con Mozzanica, Emmanuel il 25enne della Sierra Leone residente a Chignolo d’Isola: stava viaggiando a bordo della sua Lancia Y insieme a una 22enne camerunese, ricoverata in gravi condizioni all’ospedale di Crema, quando si è scontrato con una Volkswagen guidata da un 29enne marocchino.Nel pomeriggio di sabato si è tinta di rosso anche la Briantea, all’altezza di Palazzago: Gianluigi Formenti, 58enne di Cisano Bergamasco, è morto in seguito allo schianto contro un’ auto che l’ha investito mentre con la sua Honda Cbr si stava preparando a una svolta a sinistra. Altre due tragedie si sono consumate nella giornata di venerdì: Mauro Galizzi, muratore di 58 anni originario di San Pietro D’Orzio, frazione di San Giovanni Bianco, è morto a causa delle ferite rimediate in una caduta di circa 10 metri dall’impalcatura di un cantiere a Foppolo, lasciando la moglie e due figli, mentre la montagna ha tradito Giulio Manini, esperto alpinista 68enne di Villa di Serio, colpito da una roccia staccatasi da una parete dolomitica che gli ha fatto perdere l’equilibrio e precipitare per qualche decina di metri. Sabato mattina, un malore sul Resegone è stato fatale per un escursionista bergamasco di 56 anni: lui stesso aveva lanciato l’allarme ma i medici, arrivati sul posto con l’elisoccorso, non hanno fatto in tempo a salvargli la vita.
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