Il Presidente della Provincia di Brescia, Pier Luigi Mottinelli, sentite le richieste del territorio rispetto allo stato in cui versa la strada statale 42, invasa dalla vegetazione spontanea, si è attivato con i dirigenti ANAS per risolvere la situazione. L’incontro con l’Ing. Anna Maria Nosari ha portato alla decisione che nella giornata di giovedì 27 agosto si procederà allo sfalcio dell’erba e degli arbusti cresciuti ai lati della statale. Infatti, poiché la strada statale 42 è l’arteria principale della Valle Camonica, sulla quale insistono ogni giorno migliaia di auto, attraverso quale, in questo periodo di vacanze, molti turisti raggiungono i luoghi di villeggiatura. La vegetazione spontanea che è cresciuta in modo particolarmente rigogliosa, anche per la mancanza di interventi organici e periodi ornai da due anni, sta minando la sicurezza degli automobilisti. Infatti, dal punto di vista strettamente ottico-psicologico , la carreggiata si restringe pericolosamente facendo il mod9o che molti automobilisti impercettibilmente viaggiano più spostati verso il centro della carreggiata. Dal punto di vista fisico-chimico, le radici delle piante, molto aggressive e invasive, di fatto rompono l’asfalto anche per la larghezza di un metro e per tutta la lunghezza della presenza delle piante. Nel caso della nuova statale 42, da Costa Volpino almeno fino a Breno, si tratta di oltre 60 chilometri di asfalto rovinato sommando i due lati della strada. L’intervento di sfalcio della vegetazione, che in alcuni tratti supera anche i due metri di altezza, a riprova della sua forte spinta biologica, però è un tampone provvisorio: infatti, anche secondo il notissimo botanico camuno Enzo Bona, consulente anche del Parco dell’Adamello, fondatore del gruppo “Botanica Rhaetica” che conta migliaia di iscritti in tutta Italia, lo sfalcio puro e semplice farà riprendere vigore alle piante che si trovano tutte alla stesa linea di partenza e dunque consentirà alle più feraci di riprendere a crescere anche con maggior forza. Certamente è stato ipotizzato anche un intervento per irrorazione con diserbante: ma questo, se venisse fatto a irrorazione da autocisterna, finirebbe per danneggiare gravemente il suolo, campi e prati vicini, quindi corsi d’acqua con i risultati che ben si immaginano. L’intervento di elezione, dopo lo sfalcio, afferma ancora Enzo Bona, è certamente quello dell’arretramento del terreno di germinazione della piante spontanee tramite lo scalzo che deve essere fatto con il badile a mano o con attrezzatura adeguata per pulire completamente il margine della strada, sul quale può essere usata una piccola quantità di diserbante in forma locale. A scoipo puiramente conoscitivo, Enzo Bina cita alcune delle specie che hanno colonizzato in modo infestante i bordi della statale 42: sono l’oenotera, il verbastum tapsus, la buddleia, la conysa canadensis, la pueraria lobata rampicante, il senecium inaequidens sudafricano giallo che cresce a ciuffi per terra ed è piuttosto pericoloso anche per l’uomo, la robinia, la solidago gigantea con pennacchio giallo, l’artemisia annua e vulgaris. Insomma, un grande giardino botanico, che però è bene rimanga dove deve rimanere perché, conclude Enzo Bona, le piante fanno il loro dovere: occupano, cioè, gli spazi lasciati liberi da altre specie e dall’uomo.
dal giornale online: Più Valli TV – News
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