La Valle Camonica vanta il sito più importante in Europa di incisioni rupestri, per estensione, qualità delle incisioni, datazione. Il Sito Unesco n94, il primo in Italia datato 1979, è una realtà che è stata scoperta piano piano, roccia dopo roccia, dai pioneri dell’archeologia che hanno portato alla luce centinaia di rocce incise distribuite in 180 località sparse su 24 comuni, che attraversano più di 12 mila anni di storia. Per fare conoscere al mondo questo immenso patrimonio, negli anni ’60, fu organizzato il primo Valle Camonica Symposium che richiamò esperti e studiosi giunti da tutto il mondo, attirati dalla possibilità di compiere un viaggio unico e indimenticabile nella preistoria e protostoria europea per giungere, attraverso le incisioni di età storica (romana, medievale e moderna), sino alle soglie del XX secolo. Un’occasione unica per ricostruire la storia dell’uomo negli ultimi 30 mila anni. A distanza di 50 anni dalla sua fondazione su iniziativa di Emmanuel Anati, il Centro Camuno di Studi Preistorici continua nel suo lavoro di ricerca e di studio, delle incisioni per ricostruire il primordiale linguaggio globale. “Recentemente” – afferma Claudio Gasparotti, presidente del Centro Camuno di Studi Preistorici – “è stato pubblicato il 39esimo Bollettino del Centro, il periodico internazionale di arte preistorica e tribale, che vede un nuovo direttore, la dottoressa Bellagamba, e a settembre si terrà a Capo di Ponte il 26esimo Valcamonica Symposio cui prenderanno parte, dal 9 al 12 settembre, paesi rappresentanti degli oltre 12 mila siti di arte rupestre sparsi nel mondo.” Percorrendo i parchi archeologici della Valle Camonica è possibile ammirare cacciatori, guerrieri e contadini, carri ed aratri, cavalli, buoi, cervi, uccelli acquatici e cani, capanne e torri medioevali. Alcune rappresentazioni di immagini e simboli trovate nel mondo risalgono anche a 70 mila anni fa. “Durante il Simposio” -spiega anche Federico Troletti del Centro – “verrà presentanta anche l’area brasiliana della Capivara: un grande sito di 130 mila ettari con oltre 1.400 ripari istoriati e dipinti precendenti al 20.00 a.C che hanno sollevato ipotesi anche di una provenienza afrincana dei primi colonizzatori d’America.” “L’obiettivo del Simposio” – commenta Tiziana Cittadini del Centro – “è capire anche quali possono essere le ricadute sui territori della presenza delle incisioni rupestri e confrontarsi sulle nuove tecniche di studio e di ricerca, come l’utilizzo del 3D. “ “Il 26esimo Simposio” – afferma ancora il presidente Gasparotti – “verrà dedicato ad uno studioso che ha dato la vita per difendere quanto aveva studiato e difeso: Khaled Asaad, sovrintendente al patrimonio archeologico di Palmira, brutalmente assassinato dall’Isis.”
dal giornale online: Più Valli TV – News
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