E’ morto sotto gli occhi del figlio che ha visto il padre perdere l’equilibrio, forse per una disattenzione, forse per un malore, e precipitare. Giù in un dirupo per una sessantina di metri. Il ragazzo ha immediatamente lanciato l’allarme al 112 con il telefonino chiedendo soccorso. Poco dopo, un’altra telefonata: “mio padre è morto”- avrebbe annunciato disperatamente al centralino del Numero Unico delle Emergenze, probabilmente dopo aver constatato la gravità della situazione. L’uomo, Marco Gheza, architetto molto conosciuto in Valle Camonica ed ex sindaco di Borno, insieme al figlio 19enne, si trovava lungo il sentiero che collega il rifugio Laeng, a 1760 metri di altitudine, con il Pizzo Camino. Un sentiero ripido ricavato tra  prati, sassi, canaloni e dirupi. Una zona impegnativa ma non particolarmente pericolosa. Padre e figlio non sarebbero passati per il rifugio Laeng; il rifugista li avrebbe scorti arrivare dal sentiero che proviene da San Fermo e quindi salire verso il Pizzo Camino. Intorno alle 11.00 la gita in montagna si è trasformata in un incubo. L’uomo cade di sotto per una sessantina di metri e si ferma sulle rocce sottostanti. Il 112 ha allertato il 118 giunto con l’elimbulanza con a bordo il tecnico del soccorso alpino. Quando il personale medico, calato dall’elicottero con il verricello, è giunto sul posto, per Mario Gheza non c’era più nulla da fare. Troppo gravi le ferite riportate nella caduta. Le operazioni di recupero della salma sono proseguite alcune ore. Dopo il nulla osta del magistrato, la salma è stata ricomposta all’ospedale di Esine. Sul posto anche i carabinieri di Borno. In paese e in Valle Camonica, la notizia della morte di Mario Gheza si è diffusa molto velocemente lasciando incredule le molte persone che lo conoscevano. Mario Gheza viveva in via Montegrappa n 10 e sempre a Borno, paese che era amministrato  quando era sindaco negli anni ’90, faceva oggi l’architetto e faceva parte dell’Associaizone Architetti Camuni. Non aveva infatti mai smesso di interessarsi alla vita politica e sociale della Valle Camonica e continuava a farne parte da protagonista.  Lascia la moglie Daniela e i due figli, Federico di 19 anni e Francesca di 27anni.

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