Era un lunedì. Il 24 maggio del 1915. Il Corriere della Sera riportava in prima pagina la notizia: “L’Italia dichiara guerra all’Austria Ungheria” – con l’obiettivo di “realizzare” – si legge nella dichiarazione di guerra – “le aspirazioni nazionali”. Da allora sono passati 100 anni, sono passate le guerre, sono stati sepolti molti soldati e molti civili, è cambiata la società, lo Stato, sono mutati gli equilibri economici e politici mondiali. Tornare con la memoria allo scoppio della prima guerra mondiale, quando ancora per gli ideali si era disposti a morire, vuol dire tornare ad analizzare il presente con una consapevolezza maggiore dell’importanza che le decisioni prese oggi, avranno nel domani. La storia viene scritta giorno dopo giorno e narra ancora di conflitti e di guerre che non sono così lontane e che si avvicinano sempre più. “Anche noi abbiamo il nostro Piave ed è il Mediterraneo“– ha ricordato il primo cittadino di Edolo Luca Masneri, dal palco allestito in piazza Mercato questa domenica mattina. L’amministrazione comunale di Edolo con gli Alpini e le Associazioni d’Arma, hanno commemorato il centenario della grande guerra con un fine settimana intero che ha coinvolto la popolazione e le scuole. Dopo la lettura di elaborati a tema, gli studenti dell’Istituto Comprensivo hanno partecipato alla sfilata aperta dalla Banda di Berzo Demo del Gruppo Corale Voci della Valle Camonica. In prima linea sindaci dell’alta e media valle e rappresentanti delle istituzioni ai vari livelli. Prima della Messa le autorità hanno preso la parola e gli Alpini di Edolo hanno letto, davanti al suo cappello di alpino, la preghiera del Cappellano militare, il Cardinale Giulio Bevilacqua.
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