RIENTRA LA SALMA DI ABATI

Farà rientro alle 22,45 di giovedì 21 maggio all’aeroporto di Malpensa la salma di Alessandro Abati, il consulente di 47 anni di Alzano Lombardo ucciso a Kabul mercoledì scorso in un attentato in cui ha perso la vita anche la sua promessa sposa kazaka 27 anni. Sono i famigliari a ringraziare l’ ambasciata e la Farnesina che hanno consentito di accorciare i tempi per il rimpatrio, permettendo l’ atterraggio del volo di rientro a Milano e non nella capitale come preventivato. Già nella mattinata di venerdi sarà possibile svolgere l’ autopsia  sulla salma, mentre i funerali saranno celebrati con ogni probabilità nella giornata di sabato, questo l’ augurio dei parenti.
All’ arrivo a Malpensa ad accoglierlo ci saranno i carabinieri del Ros che la scorteranno fino al centro seriano, che avverrà non prima dell’ esame medico. La camera ardente sarà allestita nella villetta di via Roma 49 dove vivono i genitori Giovanni e Pasqualina e la sorella con il marito e i figli. La salma della compagna di Alessandro, che lascia la mamma e un fratello minore,  è già stata rimpatriata lunedì: la coppia si sarebbe dovuta sposare il 18 luglio al Casinò di San Pellegrino e per questo, a Pasqua, erano tornati ad Alzano per consegnare le partecipazioni a tutti i parenti. Volevano che fosse una grande festa e una sorta di saluto: in autunno, quando Alessandro avrebbe terminato il suo lavoro a Kabul, avevano intenzione di trasferirsi a Toronto, in Canada, dove avevano comprato un appartamento in un grattacielo. “Se non li vedo adesso non li vedo più”, aveva detto Alessandro al papà Giovanni in quei giorni. Alessandro Abati lavorava come consulente per il governo di Kabul, facendo da mediatore con i privati per la costruzione di un ospedale. Il suo mestiere lo aveva portato in tutto il mondo e molto spesso in Paesi teatro di guerre. A Kabul sarebbe dovuto restare sei mesi e la compagna aveva deciso di seguirlo, purtroppo però le cose sono andate diversamente.