Nei giorni scorsi il consiglio dei ministri ha dato il via libera al decreto legge sulle pensioni che recepisce la sentenza della Consulta. Sono 3,7 le persone che dal 1 agosto riceveranno il bonus una tantum come forma di rimborso per la mancata indicizzazione delle pensioni. Circa 50 mila i pensionati bresciani per 25 milioni di euro. Il bonus,  sarà variabile a seconda del reddito e non dovrà essere richiesto:  arriverà automaticamente nell’assegno pensionistico pagato il 1 agosto dall’ente previdenziale.  L’una tantum, scaglionato per le diverse fasce di reddito, porta a una somma complessiva di quasi 32 milioni di euro in provincia di Brescia, somma che ovviamente non coprirà completamente (i sindacati stimano lo faccia solo per un terzo) la mancata indicizzazione degli anni passati. I soldi saranno variabili a seconda dell’importo dell’assegno mensile percepito: 750 euro a chi riceve un assegno da 1700 euro lordi, 450 per chi percepisce 2300 euro, 278 a chi prende 2700 euro, zero spaccato a chi percepisce oltre 3.200 euro mensili lordi. Un meccanismo equo per il PD. Parlano di elemosina, di mossa elettorale e di provvedimento parziale, Fi e anche la Lega Nord, che del tema delle pensioni e dalla riforma Fornero ha fatto una delle battaglie principali, che sottolinea come il provvedimento del Governo sia una grandissima delusione ad esempio, per chi sperava di recuperare i soldi tagliati dagli assegni pensionistici dal decreto Monti del 2011 grazie alla sentenza della Corte Costituzionale. Un pensionato con 1750 euro lordi di pensione mensile – i conti li ha fatti – l’Ufficio Parlamentare di Bilancio – avrebbe avuto diritto a 4.230 euro di rimborsi, per il quadriennio 2012-2015: ne avrà soltanto 750. Si dovrà arrabbiare di più un pensionato “ricco”, ovvero chi ha un assegno mensile di 3200 euro lordi: invece dei quasi 10.000 euro che avrebbe dovuto percepire, tagliati dal decreto Monti, non riceverà nemmeno un centesimo. Inoltre dopo questo bonus, non arriveranno altri soldi per i rimborsi: finisce tutto con l’erogazione di agosto. Il governo per assicurare un rimborso totale avrebbe dovuto stazionare in tutto 18 miliardi di euro, compresi i trascinamenti per il 2015. Ma ne restituirà soltanto 2,1 miliardi. I soldi necessari per dare il 100% dei rimborsi il governo infatti non li ha. Per sapere come funzionerà il nuovo sistema di indicizzazione delle pensioni rispetto al costo della vita, bisognerà aspettare la legge di stabilità che dovrà varare un nuovo sistema, che entrerà in vigore dal 2016.

dal giornale online: Più Valli TV – News
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