Sono già passati quasi due anni da quell’estate rovente per via della vicenda giudiziaria legata agli ammanchi  alla filiale Private Banking di Intesa Sanpaolo a Fiorano al Serio. Una situazione lamentata da decine di correntisti, tutti clienti dell’allora direttore Benvenuto Morandi, in passato sindaco di Valbondione. E mentre per lui si  avvicina a larghi passi la data del processo (sarà in aula il 27 maggio) a Fiorano c’è una novità: lunedì 11 maggio la filiale al centro della bufera, chiuderà i battenti. In questi giorni i clienti risparmiatori e investitori della valle, stanno ricevendo una comunicazione formale dell’istituto: da lunedì la filiale di Fiorano chiude per ragioni di natura organizzativa – recita in sostanza l’avviso – i clienti sono invitati a fare riferimento alla sede di Bergamo della Private. Da Intesa Sanpaolo confermano, ma avvertono: si tratta di una riorganizzazione, la nota vicenda giudiziaria non c’entra proprio nulla. Fonti interne all’istituto spiegano che è in corso un processo di razionalizzazione che prevede, in alcuni casi, la chiusura di piccole filiali, come quella di Fiorano. Il presente però pare raccontare tutta un’altra storia. L’ex direttore di banca è formalmente accusato di furto, truffa e falso per la vicenda dei presunti ammanchi milionari dai conti correnti del suo grande accusatore, l’imprenditore Gianfranco Gamba (uno dei più facoltosi clienti della filiale in procinto di chiusura), e dei familiari di quest’ultimo (la moglie Mariuccia Pezzoli e la figlia Simona) e per le presunte false rendicontazioni che sarebbero state propinate a diverse decine di altri clienti, ora impegnati nelle trattative con la banca, per i risarcimenti. Intanto come detto mercoledì 27 maggio per Morandi inizierà il processo, in cui sembra comunque intenzionato a dare battaglia, riguardo almeno ad alcune delle contestazioni che gli vengono mosse.

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