Sono 6,3 i milioni di euro che Uniacque dovrà rimborsare agli utenti. Bisognerà attendere l’ inizio del mese di maggio per vedere pubblicato sul sito dell’ ente l’elenco degli utenti che hanno diritto ai rimborsi dei canoni di depurazione, versati anche se non dovuti. Non si tratterà di un rimborso diretto ma l’ ammontare verrà scalato dalle prossime bollette. Una maxi-operazione comunque, visto che si tratta di 25 mila clienti per un totale dicevamo di 6,3 milioni di euro. Sarà negli impegni di Uniacque inviere a casa una comunicazione, chiedendo di verificare se si rientra o meno nella lista, controllando il codice cliente. Per chi trova il proprio “nome”, la modalità sarà automatica: ci sarà un format ad hoc, quindi schiacciando l’apposito campo si autocompilerà la domanda di risarcimento.   Per chi invece non compare nell’elenco, ma ritenesse di averne diritto dovrà fare l’istanza di richiesta, sarà poi compito dei tecnici di Uniacque verificare l’ eventuale errore. I rimborsi sono in ottemperanza alla sentenza della Corte costituzionale che ha stabilito l’incostituzionalità dell’articolo 155 del decreto legislativo 152/2006 nella parte in cui prevede che la quota di tariffa riferita al servizio di depurazione è dovuta dagli utenti «anche nel caso in cui manchino impianti di depurazione o questi siano temporaneamente inattivi», stabilendo quindi che i canoni di depurazione debbano invece essere pagati dagli utenti del servizio idrico solo come corrispettivo dell’effettiva esistenza del servizio di depurazione e fognatura.

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