42 sindaci con la fascia tricolore, i rappresentati delle diversi istituzioni ai vari livelli, le associazioni partigiane, le forze dell’ordine e di pubblica sicurezza, le scuole, tutti i rappresentanti della società civile, del mondo politico e militare, la cittadinanza, decine di gonfaloni e labari. La Valle Camonica non è stata mai così unita come questo sabato nel celebrare nel 70esimo dalla Liberazione, la vittoriosa lotta di resistenza militare e politica attuata dai partigiani camuni durante la seconda guerra mondiale contro il governo fascista e l’occupazione nazista. Il grande corteo per le vie di Darfo, preceduto dalla banda cittadina, ha preso il via dal monumento dei Partigiani dove è stata deposta la prima corona d’alloro in ricordo dei partigiani camuni caduti e dove il Gruppo Donne in Cammino ha approfondito il ruolo delle donne durante la Resistenza.
LE DONNE PARTIGIANE
I compiti ricoperti dalle donne nella Resistenza furono molteplici: fondarono squadre di primo soccorso per aiutare i feriti e gli ammalati, contribuirono nella raccolta di indumenti, cibo e medicinali, si occuparono dell’identificazione dei cadaveri e dell’assistenza ai familiari dei caduti e all’occasione sapevano anche cimentarsi con le armi. Le loro azioni erano soggette a rischio quanto quelle degli uomini e quando cadevano in mano nemica subivano le più atroci torture. Annuisce Rosi Romelli, partigiana di Cevo, ascoltando le parole scritte dalle staffette partigiane e dalle donne che hanno vissuto nel silenzio e con coraggio la lotta personale lotta per la Liberazione. Rosi ricorda come se fosse ieri l’incendio che devastò il paese appiccato dai nazifascisti costretti a ritirarsi dalla 54esima Brigata Garibaldi e dal movimento resistenziale della Valsaviore. Le Staffette avevano il compito di garantire i collegamenti tra le varie brigate e di mantenere i contatti fra i partigiani e le loro famiglie. Chiara Faustinelli fu scoperta e per farla parlare i nazisti imprigionarono suo padre, nonostante questo Chiara rifarebbe tutto quello che ha fatto perché la vittoria è la somma dei sacrifici di tutti.
“BELLA CIAO”
Attraverso le canzoni della Resistenza, i luoghi e i simboli, si è svolta la celebrazione del 25 aprile della Valle Camonica che ha voluto essere un grande festa soprattutto per i giovani. Alcuni sindaci dei ragazzi, ovvero sindaci dei consiglio comunali dei ragazzi che alcune scuole hanno formato come esperienza di formazione civica, hanno sfilato accanto agli amministratori locali, fino al monumento dei caduti in via Ghislandi presso l’Istituto Comprensivo Darfo 1, dove alcuni alunni hanno esposto le riflessioni sul 25 aprile elaborate in classe. Gli alunni dell’Istituto Comprensivo Darfo 2 hanno deposto ai caduti 7 girandole di 7 colori diversi che simboleggiano l’arcobaleno e la pace e poi hanno analizzato la figura di Ghislandi e di altri volti della Resistenza camuna. Infine, prima di ripartire tutti in corteo verso il Municipio dove è stata scoperta la targa in memoria del Tenente Colonnello Ferruccio Lorenzini e dove sono state consegnate le pergamene a ricordo dei partigiani internati, gli alunni delle scuole hanno cantato “Bella Ciao”
dal giornale online: Più Valli TV – News
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