Formava nuovi terroristi nei luoghi di culto della Bassa Bergamasca e Bresciana. C’è anche un imam residente in provincia di Bergamo tra gli arrestati del vasto blitz antiterrorismo portato a termine dagli agenti speciali della Polizia di Stato. In tutto sono finite in manette diciotto persone, accusate di far parte di un’organizzazione fondamentalista legata ad Al Qaeda su tutto il territorio nazionale, in particolare a Bergamo, Cagliari, Foggia, Frosinone, Macerata, Roma e Sassari. Proprio in Sardegna, come mostrano le immagini, si trovava la base operativa del network. Tra le persone in manette ci sarebbero gli autori della strage al mercato in Pakistan, nell’ottobre del 2009 quando persero la vita oltre cento persone. Ma non è l’unico attentato sanguinario di cui si sarebbero resi protagonisti. La Digos di Sassari ha intercettato alcune comunicazioni tra due membri che farebbero pensare a una vicinanza strettissima con Osama Bin Laden. Le stragi in Pakistan avevano un obiettivo ben preciso, quello di spingere il governo a rompere l’alleanza con le forze statunitensi nel contrasto ai talebani. A Bergamo il terrorista fermato sarebbe residente in un paese della Bassa. Si tratta di un imam e formatore che operava tra le province di Bergamo e Brescia ed era l’esponente di spicco dell’organizzazione fondamentalista affiliata ad Al Qaeda. Anzi, suo il ruolo principale. L’uomo, forte della sua autorità religiosa di Imam e formatore coranico, stimolava la raccolta di fondi, all’interno delle comunita’ pakistano-afghane, radicate nel nostro territorio. In un caso è stato riscontrato il trasferimento di 55.268 euro mediante un volo per Islamabad in partenza da Roma Fiumicino. Tra le accuse della procura, ci sarebbe anche quella di traffico di migranti. Secondo una prima ricostruzione, i presunti terroristi gestivano l’arrivo di clandestini in aereo e con documenti falsi. Tra le attività riscontrate dagli inquirenti ci sarebbe anche l’organizzazione di un attentato in Vaticano contro Papa Benedetto XVI e Joseph Ratzinger. Lo hanno riferito inquirenti e investigatori nel corso della conferenza stampa negli uffici della procura di Cagliari.
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