Lodovico Pavoni era un educatore senza confini: pensava ai giovani come leva della futura Italia dove i suoi giovani dovevano entrare a testa alta, con capacità tecnica, professionalità, dignità di lavoratori bravi, capaci e apprezzati. Il suo carisma educativo ha coinvolto generazioni di tipografi, nati dai figli della congregazione da lui fondata. Ad Artogne è nato addirittura il Museo della Stampa a lui dedicato, voluto da Simoen Questti, studente delle scuole pavoniane: con il patrocinio del Museo ogni due anni viene organizzato un Convegno dedicato alla figura carismatica ed educatrice di Lodovico Pavoni, come è accaduto anche in questo fine settimana ad Artogne. Parlare di stampa significa però parlare in modo coerente anche di informazione a tutto campo, partendo da quella giornalistica che sta conoscendo un’evoluzione tecnologica in forte accelerazione. Il Museo della stampa di Artogne si ispira alla Valle dei segni come elemento unificatore che ricorda il primo impegno culturale nelle incisioni rupestri dell’uomo preistorico fino allo smartphone di oggi. Il Convegno ha visto anche la presenza degli alunni dell’istituto comprensivo Fratelli Rosselli di Artogne che hanno voluto testimoniare la loro adesione al progetto di comunicazione-formazione-educazione con un video autoprodotto sul tema dell’alimentazione con prodotti a chilometro zero, dimostrando di essere già cittadini ben avviato sulla strada che Pavoni aveva sognato per in suoi ragazzi.

dal giornale online: Più Valli TV – News
Leggi tutto: http://ift.tt/1GiNNLk

Rispondi