Alle prime ore di questo mercoledì la Polizia di Stato della Questura di Bergamo e la Guardia di Finanza del Nucleo di Polizia Tributaria di Brescia, con la collaborazione del Commissariato di P.S. di Treviglio, del Reparto Prevenzione Crimine Lombardia, del comparto AT.P.I. della Guardia di Finanza di Bergamo e Brescia, del Reparto Volo di Milano, dei Reparti dei Cinofili di Milano e Brescia, per un totale di 140 unità, hanno eseguito un’ordinanza, con la quale il G.I.P. del Tribunale di Bergamo ha disposto la custodia cautelare in carcere di tre soggetti e gli arresti domiciliari di un quarto soggetto, e l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria a carico di ulteriori 7 indagati. Contestualmente sono state eseguite 51 perquisizioni locali presso immobili nelle province di Bergamo, Brescia, Milano e Cremona a seguito di provvedimenti emessi dalla Procura della Procura della Repubblica di Bergamo. L’operazione condotta congiuntamente da Polizia di Stato e Guardia di Finanza, è scaturita da distinte indagini condotte dalle due forze di polizia, successivamente confluite in un unico procedimento penale coordinato dallo stesso magistrato. Le attività investigative della Polizia di Stato, svolte tra la fine del 2013 e la metà del 2014, e quelle della Guardia di Finanza, svolte tra luglio e ottobre 2014, hanno consentito di accertare reati commessi principalmente nella Provincia di Bergamo, ma anche in quelle di Brescia, Mantova, Cremona e Milano. In particolare, nel corso degli accertamenti effettuati dalla Squadra Mobile sono stati acquisiti significativi elementi di responsabilità ascrivibili a un’associazione a delinquere con base ad Antegnate, composta da cittadini italiani e stranieri, dedita alla commissione di reati contro il patrimonio (prevalentemente furti in appartamento, truffe perpetrate mediante la spendita di assegni rubati o smarriti, ricettazione,) e al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, mentre le investigazioni svolte dai militari della Gruppo Tutela Economia del Nucleo di polizia tributaria di Brescia, nell’ambito di altro procedimento penale, poi riunito al primo, hanno permesso di raccogliere prove in ordine a plurime condotte di falsificazione di carte carburante, truffa e ricettazione, poste in essere dallo stesso sodalizio.
dal giornale online: Più Valli TV – News
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