Sono 438 le vittime della strada registrate nel 2013 in Lombardia. Come un piccolo Comune che scompare. "Un numero ancora troppo alto, seppur in discesa" secondo l’assessore regionale alla Sicurezza, Protezione civile e Immigrazione Simona Bordonali, che, in occasione della 30ª edizione della giornata della Fraternità della strada ha sottolineato – come il lavoro da fare sia ancora molto. Il primo passo, ormai non più rinviabile, è quello di introdurre il reato di omicidio stradale “per assicurare una condanna adeguata a coloro che recano danni al prossimo mettendosi alla guida senza esserne in condizione". L’altro punto è investire in sicurezza. "La Regione Lombardia nei mesi scorsi – ha detto l’assessore – ha promosso un bando da 3 milioni di euro per cofinanziare progetti di natura infrastrutturale, ma anche progetti mirati all’educazione stradale da realizzarsi nelle scuole, in collaborazione con i Comandi di Polizia locale, e interventi volti alla sensibilizzazione nei confronti degli utenti della strada". Il 90 per cento degli incidenti dipende da comportamenti scorretti, provocati anche da fattori come alcol, droghe e utilizzo del cellulare. Per questo è fondamentale il lavoro educativo e di prevenzione svolto nelle scuole da parte degli agenti delle forze dell’ordine e delle associazioni.
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