I vicini sapevano e non sapevano cosa si celava dietro quelle quattro mura, conoscevano di vista quei vicini che parlavano poco, persone molto riservate, non sapevano neppure che lei e la figlia da qualche tempo non vivevano più lì. Una vita riservata che ora è sotto i riflettori. Quelli che si accendono inevitabilmente quando accadono tragedie. L’ultimo femminicidio si è consumato proprio qui, in una tranquilla palazzina di via Nazionale, in un tranquillo comune di provincia a Niardo, nella nostra Valle Camonica. A farne le spese è Gloria Trematerra 55enne insegnante di inglese al liceo Golgi di Breno, lo stesso che frequenta la figlia, Alice, 18 anni da poco compiuti, anche lei leggermente ferita nel tentativo probabilmente di difendere la madre. Il secondo figlio, studente, era lontano da casa. Ad alzare il coltello contro moglie e figlia Tullio Lanfranchi, 61enne camuno, originario della bassa Valle. Da tempo in quella casa venivano consumate violenze domestiche che la donna non aveva mai avuto la forza di denunciare. Pare che ci abbia pensato la figlia, una volta compiuti i 18 anni. L’insegnante e la figlia, infatti, da qualche tempo vivevano in una struttura protetta, a Breno, a pochi chilometri dalla casa del marito e del padre. Questo venerdì sera, dunque, Gloria ed Alice non avrebbero dovuto essere in via Nazionale a Niardo. E questo sarà uno dei punti da chiarire in una tragedia dai contorni fino troppo chiari.

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