Ore 10.40 suona la sirena, scatta l’allarme, i cittadini di Rino di Sonico lasciano le proprie abitazioni e si dirigono verso i centri di raccolta. Si tratta di una simulazione di quanto potrebbe accadere anche nella realtà  – ci si augura di no – se di nuovo, come quel 27 luglio del 2012 dovesse muoversi la Val Rabbia. Ora però, grazie ai lavori effettuati con i finanziamenti di Regione Lombardia, i movimenti sono monitorati e la gente del paese avrebbe il tempo, anche se non molto, di mettersi al sicuro. E quanto accaduto questo sabato mattina con la simulata emergenza. Due gli scenari possibili: uno è legato ad eventuali movimenti della frana di Pal che sono controllabili e potrebbero dar tempo per organizzare l’evacuazione, il secondo è la colata della Val Rabbia che invece richiederebbe tempi di evacuazione estremamente brevi. Ecco perché anche secondo i cittadini è stato utile testare l’emergenza. La finta evacuazione è servita per testare capacità organizzativa e di mobilitazione della macchina di gestione dell’emergenza. Al lavoro questo sabato una cinquantina di persone fra tecnici comunali, forze dell’ordine, polizia locale e carabinieri, vigili del fuoco. Alla fine, pur con alcune cose da sistemare, ma l’esercitazione serviva anche a questo, per il primo cittadino di Sonico il bilancio è positivo.
Fra i punti critici in primo luogo il volume della sirena e i cartelli di segnalazione. Nei prossimi giorni sarà proprio la popolazione a presentare agli amministratori le osservazioni sulla giornata. Erano presenti a Sonico questo sabato mattina il maggiore Salvatore Malvaso comandante della compagnia carabinieri di Breno, il geometra Francesco Camilletti del comando provinciale dei vvf di Brescia, i funzionari della protezione civile di Regione Lombardia e l’assessore al territorio Viviana Beccalossi.

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