L’85 per cento degli italiani, secondo la Coldiretti, ha deciso di restare a casa per il pranzo di Pasqua. Si registrerebbe infatti un calo  dell’11 per cento delle presenze nei ristoranti mentre sarebbero buone le presenze registrate negli agriturismi. Che sia stato organizzato in casa, al ristorante o in agriturismo, il pranzo pasquale, sempre secondo l’indagine della Coldiretti, ha visto servire in una tavola su due, pari a 51%, l’agnello o il capretto che quindi rimangono l’alimento più rappresentativo della tradizione pasquale. I dati che la Codiretti ha raccolto a livello nazionale, rappresentano anche la Pasqua 2015 in Valle Camonica. Basta vedere quanto la gastronomie siano state prese d’assalto per capire che molte famiglie hanno deciso di pranzare in casa, ma hanno chiesto una mano agli esperti del settore per essere sicuri di portare in tavola la qualità e la tradizione. “Il fai da te” che serve per risparmiare ha infatti lasciato spazio in molti casi alla comodità di comprare un menù già pronto da servire. Quindi anche pesce e verdure. Il restante 49% degli italiani infatti ha deciso di togliere la carne dai menù pasquali. Qualcuno ha optato per soluzioni vegetariane o vegane. Sempre secondo la Coldiretti, la spesa per la maggioranza degli italiani è invariata rispetto allo scorso anno per un valore medio di 60 euro. Sei italiani su dieci – continua la Coldiretti – portano in tavola la colomba che si classifica come il dolce preferito a Pasqua e sorpassa il tradizionale uovo di cioccolato al quale comunque non rinuncia la maggioranza degli italiani adulti (51 per cento). Nonostante quindi la crisi economica e occupazionale spinga molte persone a risparmiare durante l’anno sulla spesa alimentare, a Pasqua si chiude un occhio e si rimette mano al portafoglio, per la felicità degli addetti del settore che puntano proprio sulle feste per fare cassa.

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