Gli impianti di risalita devono restare nella categoria D, quella degli impianti industriali a stima diretta, che pagano l’IMU e la Tasi. Non possono essere considerati mezzi di trasporto pubblico come le stazioni ferroviarie, nella categoria catastale E e quindi esenti. Questa la risposta del sottosegretario all’Economia Enrico Zanetti, al question time presentato dai deputati Filippo Busin e dal deputato camuno della Lega Nord Davide Caparini, che chiedevano di comprendere le teleferiche, funivie e funicolari, all’interno della categoria catastale E, per gli immobili a destinazione particolare, senza rendita catastale e quindi esenti dal pagamento.  Secondo il Governo però anche tali impianti invece devono pagare l’Imu e la Tasi per via della loro vocazione ludico e ricreativa e per via del fatto che chi usa gli impianti paga un biglietto e quindi gli impianti di risalita vengono equiparati ad attività commerciali. Una risposta che rappresenta una doccia gelata per la montagna.

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