Chiedo al Governo di rivedere subito questa  folle scelta che rischia di far crollare un intero comparto dell’economia turistica montana. Siamo pronti a dar battaglia. Per le società degli impianti, già oberate e in piena crisi, una tassa del genere sarebbe un ulteriore colpo di grazia”. Lo ha dichiarato questa mattina Lara Magoni, Consigliere regionale del Gruppo Maroni Presidente, a seguito della presentazione della mozione urgente firmata da tutti i gruppi politici di Regione Lombardia che chiede al Governo di prevedere una modifica della legge sull’IMU per le società che gestiscono gli impianti di risalita, a seguito della recente sentenza della Corte di Cassazione. “Conosco molto bene la sofferenza che già stanno vivendo le nostre montagne con numerose società sull’orlo del baratro – precisa Magoni -:  stiamo parlando di circa un migliaio di lavoratori a rischio per colpa di una scellerata azione che potrebbe avere a breve degli esiti disastrosi”. Nello specifico la sentenza riconosce che nel calcolo della rendita catastale rientrino anche tutte le strutture fisse che «concorrono al pregio e all’utilizzo degli immobili stessi». La classificazione pone le funivie nella categoria non più di trasporto pubblico, e quindi esente, ma di attività commerciale e quindi soggetta al pagamento dell’IMU.

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