Non è la prima volta che in Valle Camonica si parla della possibilità di ridefinire il confine del Parco dell’Adamello nel territorio comunale di Breno, fra Bazena e Crocedomini. Dal 2002 ad oggi in consiglio comunale a Breno il tema è stato dibattuto più volte, con la richiesta di valutare una nuova perimetrazione del parco, poiché il confine attuale sarebbe poco leggibile e questo provocherebbe non pochi problemi ai cacciatori. La proposta messa a verbale e inoltrata alla Comunità Montana di Valle Camonica e quindi anche discussa in una assemblea pubblica, era stata approvata dai sindaci camuni nel 2012. L’unico ad essersi astenuto era stato Braone. Dalla Regione però non sarebbe arrivato nessun lascia passare poiché tale nuova ridefinizione dei confini comporta l’esclusione dall’area protetta del Parco dell’Adamello, di 100 ettari tra i più interessanti dal punto di vista botanico di tutto il Parco. L’unico motivo per acconsentire di togliere il vincolo di area naturale protetta, è che tale area perde i requisiti che hanno spinto a considerarla preziosa e da tutelare. E non è questo il caso dell’area in questione tra Bazena e Crocedomini. Il tema è stato discusso anche recentemente in una assemblea alla presenza dei 19 comuni su cui insiste il Parco e quindi una nuova richiesta potrebbe essere inviata alla Regione. Molte associazioni camune che hanno a cuore il Parco, come l’Asssociazione Uomo e Territorio Pro Natura, il Cai e molte altre associazioni ambientaliste della zona, hanno sottoscritto una lettera per chiedere che tale richiesta venga fermata per salvare quello che definiscono un vero e proprio paradiso botanico. Per sensibilizzare i cittadini sul tema, l’associazione ha organizzato anche un incontro pubblico con il botanico Innocenzo Bona, che spiegherà cosa significherebbe perdere quei 100 ettari di parco, dal punto di vista ambientale, faunistico e botanico. L’incontro si terrà lunedì 13 aprile alle 20,30 presso la Sala Polivalente di Braone presso la scuola Primaria. Obiettivo: chiedere a gran voce di conservare le aree ancora intatte.

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