Non è ancora finita. La strada per ottenere giustizia per la morte di Eleonora Cantamessa prevede di fare ancora luce sugli altri responsabili di quella notte di violenza finita nel sangue. L’uomo alla guida dell’auto che ha investito e ucciso la dottoressa quella notte di settembre di tre anni fa, è stato condannato a scontare 23 anni di carcere. L’ultima udienza questo mercoledì quando l’indiano, Vicky Vicky, è comparso davanti alla Corte d’Assise per rispondere di duplice omicidio. Il pm Fabio Pelosi per lui aveva chiesto 30 anni. L’indiano quella notte a tutta velocità alla guida della sua auto stava scappando da una rissa fra indiani scoppiata a Casazza in un bar e continuata con un inseguimento fino a Chiuduno. Qui le due fazioni opposte si sono confrontate e Kumar Baldev è finito a terra accoltellato e ridotto in fin di vita a colpi di roncola. Suo fratello Vicky Vicky, proprio per salvarlo sarebbe tornato indietro con la sua auto piombando sul mucchio a tutta velocità. Invece in questo modo non ha solo posto fine alla vita del fratello, ma anche a quella di Eleonora Cantamessa. La ginecologa di Trescore era passata poco istanti prima con un amico e aveva visto l’indiano a terra agonizzante. Il tempo di chiamare il 118 e il 112. Nelle telefonate ai soccorsi, ascoltate in aula, la dottoressa chiede all’amico alla guida di tornare indietro per soccorrere il ferito. Nella chiamata ai carabinieri la donna spiega cosa sta succedendo ma la telefonata si interrompe. Eleonora che nel frattempo era scesa per soccorrere Kumar Baldev, in quel momento viene travolta e uccisa dall’auto impazzita di Vicky Vicky. L’indiano ha sempre affermato che l’investimento è stato causato dalla confusione di quella notte ma i giudici lo hanno condannato per il duplice omicidio, mentre lo hanno assolto dall’accusa di aver partecipato alla rissa. Proprio su quella rissa ora i giudici vogliono vederci più chiaro. La Corte ha disposto la trasmissione al pm degli atti perché proceda nei confronti di alcuni elementi del clan Ram: si tratta di un gruppo di 5 persone. L’ipotesi di reato è quella di tentato omicidio. Ora i responsabili di quella aggressione verranno chiamati a risponderne.

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